INSEGNARE AI FIGLI ED AI CITTADINI AD EVITARE IL CONTAGIO PER TORNARE A VIVERE GLI SPAZI

INSEGNARE AI FIGLI ED AI CITTADINI AD EVITARE IL CONTAGIO PER TORNARE A VIVERE GLI SPAZI

Allora, sono pronta a pigliarmi le piagnucolose ramanzine delle pensose custodi della libertà oltre ogni bene ( in particolare la salute e la vita, ma se è altrui ).Roma nel quadrante mio è piuttosto disciplinata ma non nei parchi. Ho visto con i miei occhi, e così i miei amici e familiari.A Colle Oppio mucchi di ragazzi impazziti dalla gioia e senza mascherina, tutti addossati uno all’altro, Villa Lais peggio, una mia amica si è portata via i figli preoccupatissima.A Villa Lazzaroni ho visto ieri sera alle 18.30 bande di adorabili preadolescenti senza mascherina e tutte a braccetto o a rotolarsi nell’erba, coppie di età acerba che pomiciano – beati loro, sempre benedetti, e però…In Caffarella folle di runner sudati fradici che ti intruppano, ovunque bambini che giocano accompagnati da nonne che chiacchierano fra loro e, siccome non sentono, pian piano si avvicinano.Personalmente non voglio ancora morire. Esco come un sorcio presto o tardi, comunque torno molto scossa. Vorrei i vigili urbani o chi per loro a mantenere un minimo di regole, oppure chiudere i parchi sarà l’esito di tutto questo, e un nuovo lockdown a Roma inevitabile. Mentre vorrei tanto poter tornare all’aria aperta e godermi la primavera insieme a tutti gli altri, e anche che il contagio non ripartisse. Si può fare, si può insegnare ai figli e ai cittadini, e quindi maledizione facciamolo.