TANTI ANNI FA CON GLI AUSTRONAUTI SOVIETICI

TANTI ANNI FA CON GLI AUSTRONAUTI SOVIETICI

Quante ne ho combinate in quegli anni nel territorio dell’ex Unione Sovietica. Non solo Chernobyl, non solo i sotterranei della Lubianka, ma anche – per esempio – Zvyozdni Gorodok, la Città delle Stelle, a trenta chilometri da Mosca. Durante il comunismo era una città segreta, dove si era addestrato Gagarin, il primo uomo nello spazio. E come per Chernobyl ebbi l’onore di visitare il centro in cui ancora facevano allenamento gli astronauti (e lo fanno ancor oggi). Ritrovo in un cassetto le foto stampate malamente, le scannerizzo e rivivo una delle mie più grandi avventure. Era il 1992. Anche se la navicella Apollo XI e Neil Armstrong sono stati i primi ad arrivare sulla Luna nel 1969, i veri pionieri dell’esplorazione spaziale sono stati i cosmonauti sovietici, mandando nello spazio il primo satellite, il primo essere umano e la prima stazione orbitante. Una visita privata in cui pranzai con gli astronauti, una grande emozione per chi, come me, ama da sempre profondamente le avventure nello spazio. Prima di andare a tavola chiesi cosa c’era (sempre paura della smieta, la panna acida) e mi risposero: “quello che c’è”. Quel giorno….c’erano cetrioli lessi, tipica specialità russa. Ma ormai il passato è diventato il loro tesoro. Come per Chernobyl ora anche a Zvyozdni Gorodok fanno le visite guidate. Costa 355 dollari a persona, ti vengono a prendere anche in albergo e ti consigliano scarpe comode, dura un giorno. Non sono comunista ma mi viene un’enorme tristezza nel vedere svenduto un grande patrimonio culturale, come quando comparve quel cartellone della Cocacola in piazza Rossa. O le foto con i turisti dei sosia di Lenin e Stalin.