STENI DI PIAZZA: ABBIAMO BISOGNO DI UN NUOVO MODELLO DI ECONOMIA E DI SOCIETÀ PER I BISOGNI DELLE PERSONE

STENI DI PIAZZA, Sottosegretario del Ministero del Lavoro:Abbiamo bisogno di un nuovo modello di economia e di società per i bisogni delle persone L’intervistaad A. Panagopoulos è stata pubblicata sul quotidiano di SYRIZA “Avgi”, domenica 10 maggio del 2020.“Dobbiamo approfittare di questo momento terribile per ricostruire i nostri paesi e le nostre società in un altro modo. L’uomo deve entrare al centro del dibattito pubblico e non il capitale, come è avvenuto negli ultimi decenni. Dobbiamo difendere ed allargare i nostri beni pubblici comuni, la salute, la cultura e l’istruzione, i servizi sociali, le nostre risorse naturali necessarie, come l’acqua e l’aria, l’ambiente. Anche dove sono stati dati ai privati, lo Stato deve tornare ad avere la prima e l’ultima parola nel loro uso sociale. La pandemia ci ha insegnato che i beni pubblici dovrebbero essere disponibili dalla società nel suo insieme, non per trarre profitto”, da detto ad “Avgi” Stanislao ‘Steni’ di Piazza, il sottosegretario del Ministero del Lavoro e grande amico del popolo greco nel tempo della crisi, che ha seguito con grande interesse la politica del governo di SYRIZA. -Il Ministero del Lavoro è al centro della politica per affrontare le conseguenze della pandemia …Il settore che mi riguarda è la politica sociale, forse ciò di cui abbiamo più bisogno in questi tempi difficili. Il nostro obiettivo è combattere la povertà e il maggiore impoverimento che ci porta la pandemia. Molte persone sono a rischio di perdere il lavoro e molte altre non avranno un salario. Stiamo cercando di migliorare il reddito di cittadinanza, il reddito sociale e di adottare il reddito di emergenza. Allo stesso tempo, abbiamo già adottato e adotteremo nel prossimo futuro una serie di interventi che sosterranno in modo più incisivo gli sforzi per combattere la povertà e l’esclusione.Nel prossimo decreto, che sarà annunciato dal governo nei prossimi giorni, ci concentreremo sulle imprese, per aiutarle a riavviare le loro attività e garantire i posti di lavoro a lungo termine. Le imprese devono sopravvivere e non fallire. Questo riguarda specialmente il settore del turismo e la cultura. Non dobbiamo permetterci di diventare poveri economicamente e culturalmente.Tutto ciò non può essere fatto senza pensare a cosa è andato storto e che abbiamo bisogno di un nuovo modello economico. Dobbiamo cercare qualcosa di diverso. Quello che abbiamo capito è che oggi il modello del capitalismo, nella disperata ricerca di profitto, è fallito. Dobbiamo cambiare ad ogni costo la nostra visione e il modello e dobbiamo immaginare un altro modello economico e sociale che si concentrerà sulle persone con i loro bisogni reali e non sul capitale. Siamo in un momento difficile e dobbiamo lavorare duro. Ci sono molte difficoltà. -Come pensate di sostenere i lavoratori e le imprese?Sosterremo i lavoratori sostenendo i loro redditi. Le imprese non possono licenziare nessuno per i prossimi tre mesi e lo stato copre le indennità di disoccupazione per coloro che hanno temporaneamente sospeso il loro impiego. Questa è una misura sociale importante.Allo stesso tempo, sosteniamo le piccole imprese con liquidità immediata, a fondo perduto, dando da 5.000 a 10.000 euro per interventi immediati per salvarle, per pagare l’affitto, le bollette fisse: quelle per l’elettricità, il telefono, ecc.D’altra parte, cerchiamo di sostenere le grandi aziende con interventi di massa attraverso le banche, quella che mi piace chiamare “architettura finanziaria”, che non ha nulla a che fare con la speculazione a cui siamo stati abituati in passato quando sentivamo usare questo termine. Con queste misure cerchiamo di offrire soluzioni a lungo termine alle imprese, con prestiti a lungo termine, riducendo la pressione fiscale, e una serie di interventi per facilitare le loro attività, come il sistema di assegnazione di progetti e appalti pubblici e in molte altre aree. -Con quali soldi volete fare tutto questo?Siamo attualmente in deficit. Siamo in deficit. Dobbiamo usare i soldi dall’Europa con tutti gli strumenti che si stanno mettendo a punto. Vogliamo evitare il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), perché abbiamo visto che in Grecia ha causato danni enormi, se non irreparabili. Il Mes ci spaventa e vorremmo evitare di usarlo. Dobbiamo trovare altri strumenti. Non vogliamo prendere soldi dal Mes e trovarci sotto una sorta di memorandum o altri impegni simili. -Come sono i vostri rapporti con i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro?Al momento, paradossalmente sentiamo i sindacati più vicini al governo e agli sforzi che stiamo facendo, perché stiamo lavorando duramente per sostenere i redditi dei lavoratori, per introdurre sussidi di disoccupazione e misure per evitare licenziamenti. I sindacati devono mantenere la loro autonomia d’azione e questo governo rispetta il loro ruolo nella società e non si è mosso mai contro le organizzazioni dei lavoratori, così come hanno fatto altri governi che teoricamente dovevano essere più sensibili al mondo del lavoro.Affrontiamo maggiori problemi con il mondo dell’imprenditoria. Le aziende devono essere sostenute ed aiutate. Ma ciò che deve essere compreso da tutti è che in questa crisi enorme le persone vengono prima di qualsiasi altra cosa. Prima di tutto, non possiamo lasciare che la gente abbia fame. Gli imprenditori devono capirlo, perché questo li riguarda direttamente. La situazione è drammatica e nessuno dovrebbe pretendere di avere tutto o che tutto gli appartiene per diritto. -Lei viene dal sud Italia, da Palermo, in Sicilia. Come vive nella crisi l’Italia del sud?Nel Sud Italia c’è una grande preoccupazione, perché si vive principalmente di turismo, settore che quest’anno sarà colpito duramente. Per sostenere il turismo nazionale, stiamo ipotizzando di offrire 500 euro a ogni famiglia che decide di andare in vacanza in Italia, ritenendolo un incentivo a sostenere il settore. Offriremo facilitazioni ai passeggeri che utilizzano gli aerei, gli alberghi, sia per gli affittuari di camere che per i proprietari di hotel, perché dobbiamo aiutare il settore a sopravvivere quest’estate in modo che possa riprendersi l’anno prossimo. Vedremo come ridurre la pressione fiscale delle società del settore, evitando persino il pagamento di una tassa minima. Non abbiamo ancora deciso le misure esatte, perché dovremo tener conto dei loro costo. Le nostre intenzioni sono nette, così come la lotta del governo nel sostegno ai lavoratori e alle imprese. La situazione è difficile. -Alcuni hanno iniziato a sostenere che l’Italia ha bisogno di un nuovo governo …Credo che questo governo sia ciò di cui abbiamo bisogno, l’unico che può davvero fare qualcosa di buono in questo momento, perché in pratica è un governo di sinistra che è interessato alla gente. È la sostanza che conta, non le etichette. Cerca di dare risposte ai problemi, evitando un’esplosione sociale. Sfortunatamente, non siamo abbastanza maturi per le circostanze. Questo vale sia per coloro che sono coinvolti in politica che nei mezzi di informazione. C’è un enorme divario tra il paese “legale” e il paese reale, tra le “istituzioni” e la situazione della gente. Forse ci mancano i leader con un senso dello Stato e dell’interesse pubblico.L’unico che si distingue in questa difficile situazione è Conte, perché può esprimere una politica equilibrata, evitando inutili controversie, che rappresentano l’alimento della vita quotidiana di alcuni. Ci scontriamo quotidianamente con la vecchia politica, quella della lotta per il potere e della difesa di piccoli interessi meschini. -Quindi non vede all’orizzonte una “grande coalizione” o un “governo tecnocratico”?Io non la penso così. Quello che vedo è che alcune persone vogliono un “governo tecnocratico” per partecipare nella gestione di ricchi programmi a sostegno dell’economia. Il loro timore non è per l’Italia, ma il modo in cui saranno gestiti le decine se non le centinaia di miliardi per ricostruire il paese. Con il “governo tecnocratico” ognuno avrebbe diritto alla propria fetta. Vogliono un ritorno alla vecchia politica di gestione dei contratti e delle forniture con i vecchi rapporti clientelari e la corruzione.In questo momento, il sostegno a Conte è universale, non solo dal M5 Stelle, ma anche da altre forze. Le cose stanno andando molto meglio con il Partito Democratico rispetto a quando abbiamo lavorato al governo con Salvini. -Questi giorni il vostro governo si mette a dura prova sulla questione della legalizzazione di 600.000 immigrati, cosa che il Portogallo ha già fatto, ma il suo partito sembra essere contrario …Sfortunatamente, hanno paura che l’elettorato reagisca negativamente, pensando che il problema principale della popolazione sarà il “sì” o il “no” agli immigrati, e dico lo stesso per i miei compagni di movimento. Tutto inizia con la paura di perdere voti su voti. È un errore enorme. In questo momento dobbiamo legalizzare queste persone per tre motivi principali, per motivi che riguardano la salute di fronte al coronavirus, per motivi economici e, infine, per motivi sociali, perché nessun governo può non vedere 600.000 persone che vivono e lavorano insieme a noi. Non possiamo avere 600.000 persone-fantasma nel nostro paese. Siamo in grado di trovare modi per offrire la dignità che tutti meritano attraverso il lavoro e combattere il lavoro nero, che viene anche utilizzato dalle organizzazioni criminali. Il lavoro nero aumenta solo i profitti delle organizzazioni criminali. -Perché in Italia il mondo politico progressista e democratico ha paura di affrontare Salvini e ciò che porta con sé?Questo è esattamente ciò che sta accadendo. Hanno paura del mostro. Questo è un errore enorme. È sempre un errore quello che stanno facendo e non stanno abrogando i decreti di Salvini. -Pensa che ci sarà una normalizzazione della crisi con l’Europa?Credo che sì, perché l’Europa è costretta e perché questa volta non ha bisogno solo un paese, come è successo con la Grecia, ma abbiamo bisogno in molti paesi e soprattutto noi dell’Europa meridionale. Come potranno voltare le spalle a Italia, Francia, Spagna, Grecia, Portogallo e un certo numero di altri paesi? Penso che Conte abbia lavorato molto bene in Europa, creando alleanze ed evidenziando i problemi reali. -Tuttavia, il governo si è trovato in conflitto con i governatori delle Regioni …La Lega è un partito “militarizzato”, parla il leader e altri obbediscono. Salvini ha dato l’ordine ai suoi governatori di attaccare il governo con la logica del tanto peggio tanto meglio, indifferente alla salute delle persone. Ma questa logica catastrofica non ha funzionato, perché abbiamo visto quello che è successo in Lombardia, che è stata governata dalla destra e dalla Lega per decenni.