DALLE PAGINE DEGLI AMICI DI SALVINI, DA LIBERO E IL GIORNALE, SCATTA UNO SQUALLIDO ATTACCO A SILVIA ROMANO

La zoccolà più pagata nel mondo . Con i suoi protettori al suo arrivo !” ” L’hanno liberata? Da chi? È felice è stata trattata bene , spontaneamente si è convertita ha sposato un terrorista a cui darà un figlio che sarà tale al padre il quale usera il riscatto x i suoi infami obbiettivi. Questa andava arrestata “. “Per rispetto dei tanti italiani che stanno letteralmente morendo di fame, questa stronza, x la quale è stato pagato un riscatto di 4 milioni, poteva togliersi quel vestito da carnevale!” “Quando queste persone partono per posti così pericolosi, devono essere consapevoli del fatto che qualcosa di spiacevole può accadere.Detto questo, se ti capita qualcosa durante la tua irresistibile “passione Africana ” te la smazzi!!!” “Abbiamo pagato con i nostri soldi una che ha tradito, che difende i terroristi e che vuole tornare nella sua schifosa savana africana” “Si va ha godere il riscatto…. Che popolo di cojoni… Ci prende per il culo tutto il mondo” “Abbiamo pagato x avere una futura terrorista in casa…vergogna” “Dovevano lasciarla lì visto che le piaceva tutto” “tanto per le verginelle che vanno in Africa paghiamo sempre noi. Quando arriverà dirà che è stata trattata benissimo, scopata meglio, è diventata una diva. Vergogna” ” Vallo a raccontare ai tuoi genitori che ti hanno trattato bene, forse loro per amore ti crederanno. Racconta anche che ti hanno violentata a turno e da tutti i buchi per amore. Vacca “. “Chi sa quanti uccelli neri a visti e presi” “Sta schifosa torna in Somalia a fare pom…….” Sono solo alcuni esempi della vergognosa campagna d’odio in corso nei confronti di Silvia Romano. Una campagna profondamente razzista, radicalmente inumana, fondamentalmente contro le donne e il loro protagonismo. Si rimprovera a una giovanissima donna di aver fatto delle scelte invece che restarsene a casa a recitare il copione già scritto per ogni donna. ” Per essere salvate dobbiamo essere italiane, cattoliche, bianche, eterosessuali, fertili. Quando veniamo stuprate, picchiate, rapite, in qualche modo ce la siamo cercata.”, scrive giustamente, sul suo blog, SOS DONNE, la scrittrice Cinzia Pennati. Si rimprovera a Silvia il suo amore per gli ultimi come se amare gli altri fosse un reato. Ci si scatena contro una povera ragazza reduce da 18 mesi di allucinante prigionia pretendendo risposte sulle sue scelte di vita, risposte che un’anima provata e ferita non può, per ora, assolutamente dare. Un esempio di cinismo e crudeltà che fa orrore, da la nausea, avvilisce. Il suo ritorno, il ritorno di una ragazza che è l’immagine nel mondo dell’Italia migliore, doveva essere semplicemente salutato con gioia. Le sue ferite, i suoi silenzi, le sue parole, rispettate lasciandole il tempo di ritornare a vivere, di aver cura di sé, di respirare, di far liberamente i conti con se stessa.