LE NOTIZIE DEL GIORNO 14 maggio 2020

Le notizie del giorno 14 maggio 2020 Decreto rilancio: varati 55 miliardi. Il premier: bar e ristoranti non pagheranno la Tosap. Ci sono 25,6 miliardi di euro per i lavoratori, per rafforzare cassa integrazione e bonus autonomi. Gualtieri: è imponente, gettiamo basi ripartenza. Patuanelli: indennizzi per imprese da 2mila euro a oltre 40mila. Bellanova: 1 miliardo e 150 milioni ad agricoltura. Speranza: molte risorse su ospedali, abbiamo visto quanto contano; per il Servizio sanitario nazionale c’è uno stanziamento di 3 miliardi e 250 milioni. Franceschini: 4 miliardi per turismoDopo il Cdm sul Decreto Rilancio conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte e dei ministri Migranti, la commozione del ministro Bellanova 13 maggio 2020 Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto Rilancio. Aiuti per 55 miliardi a famiglie e imprese annuncia il premier Conte dopo la riunione: 25,6 miliardi per i lavoratori, 15-16 per le aziende, 3,25 miliardi alla sanità, 1,4 miliardi a università e ricerca, 2 miliardi per il turismo. Tagliati 4 miliardi di tasse. Tra le misure, il taglio della rata di giugno dell’Irap, il blocco dei licenziamenti per 5 mesi. Il Rem oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare, regolarizzazione per 6 mesi di braccianti, colf e badanti. ‘Testo come due manovre, impiegato il tempo necessario’, dice Conte. Accordo governo-Regioni per velocizzare il pagamento della cig: procedure snellite e primo assegno direttamente dall’Inps. La conferenza stampa dopo il Cdm Il presidente del Consiglio illustra in diretta anche sui social dalle 20.30, i punti salienti del decreto elencando i settori su cui si andrà ad intervenire: “Scuola, università, ricerca, sistema sanitario, mondo dello sport, turismo, settore edilizio. Un testo complesso di oltre 250 articoli con 55 articoli pari a due manovre di bilancio”. Ci saranno 25,6 miliardi per la cassa integrazione in deroga e i bonus per gli autonomi, con i 600 euro che: “questa volta arriveranno subito perché verranno erogate a chi ne ha già beneficiato. Ci riserviamo di integrare con un ristoro fino a 1000 euro”, ha ricordato Conte. “Ci sono commercianti che rischiano di chiudere, imprenditori nell’incertezza: il vostro grido di allarme non ci è sfuggito, per questo ci siamo impegnati al massimo facendoci carico di questa sofferenza, ce l’abbiamo messa tutta”, ha aggiunto Conte, al termine del Cdm. Il Parlamento potrà migliorarlo “La parola passerà al Parlamento e spero che le forze di maggioranza e di opposizione possano migliorarlo” ha detto il premier Giuseppe Conte. Nuove misure a breve, decreto legge al posto di Dpcm “Siamo stati immersi nel dl, da domani inizieremo a lavorare al nuovo Dpcm perché dobbiamo annunciare le nuove misure che scadono il 18. Ma proporrò ai ministri di adottare un decreto legge: sarebbe la soluzione migliore per coinvolgere più intensamente ancora il Parlamento e dato che siamo usciti dalla forma più acuta penso sia possibile adottare lo strumento del dl”. Conte ha aggiunto che rimarranno interdetti, almeno fino a giugno, gli spostamenti tra una regione e l’altra. Aiuti a imprese e per ristrutturazioni Ci sono “misure cospicue” per le imprese “e tagliamo anche 4 miliardi di tasse”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sulle misure a sostegno delle imprese contenute nel dl rilancio. Il premier ha ricordato gli aiuti a fondo perduto, gli sconti fiscali. “Orientiamo l’economia ad una pronta ripartenza”. ”Per le ristrutturazioni green non si spenderà un soldo”, ha assicurato Giuseppe Conte. 1,4 miliardi per l’Università Ci sono 1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori, dice il premier Conte. Tax credit a famiglie È “corposo” il pacchetto turismo nel decreto Rilancio, con un tax credit “fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci. E c’è un occhio di attenzione per i nostri artisti”. Indennità 600 euro per lavoratori spettacolo “Attenzione anche alla cultura. Chi avrà maturato 7 giorni di contributi nel 2019 avrà l’indennità di 600 euro per aprile e maggio. Inoltre ci sono 50 milioni per il fondo cultura” ha detto Conte. Sono poi intervenuti i ministri Gualtieri, Patuanelli, Bellanova e Speranza. Gualtieri: è imponente, gettiamo basi ripartenza “E’ stato un lavoro intenso ma oggi abbiamo approvato un decreto significativo, direi imponente, sia per le risorse che mette in campo sia per gli indirizzi molto forti con cui sosteniamo famiglie, imprese, sistema sanitario. Gettiamo le basi per la ripartenza e la ripresa dell’economia, lo facciamo stanziando risorse molto consistenti”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Gualtieri: contributi fondo perduto pmi a giugno “L’Agenzia delle Entrate per una volta sarà l’agenzia delle uscite perché darà risorse alle imprese, le erogherà a giugno” ha detto il ministro Gualtieri, parlando dei contributi a fondo perduto per le pmi previsti dal dl rilancio. “Sosteniamo un Paese che è fortemente in difficoltà, perché è di fronte a una crisi senza precedenti e lo facciamo però con l’occhio attento a tutti coloro che sono in difficoltà cercando di non dimenticare nessuno. Ma al tempo stesso guardando al futuro. Mi piace che in questo provvedimento ci sia un sostegno al reddito per coloro i quali non hanno un reddito per colpa del Coronavirus e allo stesso tempo ci sia il più grande finanziamento della storia all’Università e alla Ricerca”. Patuanelli: indennizzi per imprese da 2mila euro a oltre 40mila Il dl rilancio prevede indennizzi “da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare”. Lo ha detto il ministro dello sviluppo Stefano Patuanelli in conferenza stampa. Nel Decreto rilancio c’è l’abrogazione dell’annunciato saldo-acconto dell’Irap, ha confermato Patuanelli spiegando che sarà rivolta alla platea da zero a 250 milioni di fatturato. Bellanova: 1 miliardo e 150 milioni ad agricoltura Il punto più delicato, motivo di scontro e del ritardo nel varo di questo decreto lo ha spiegato il ministro Bellanova: la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, prevalentemente agricoltori, colf e badanti. Dopo aver annunciato le risorse che saranno messe a disposizione del mondo agricolo e della filiera – “1 miliardo e 150 milioni di euro” – la Bellanova, mentre Conte le stava togliendo la parola, con voce rotta e gli occhi lucidi ha detto: “Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili, i lavoratori sfruttati nelle campagne potranno accedere ad un permesso di lavoro, sono persone che riacquisteranno la loro dignità. Per molti è un punto accessorio ma per me, per la mia storia è un punto fondamentale, da oggi possiamo dire che vince lo Stato perché è più forte del caporalato”. Covid-19, la situazione in Italia. Il bollettino della Protezione civile: 195 morti, 888 nuovi casi I dati di oggi resi noti dalla Protezione civile. Il bilancio delle vittime, nelle ultime 24 ore, sale a 195 morti (contro i 172 del giorno precedente), ma il numero dei nuovi casi scende a 888, contro i 1.402 di martedìCoronavirus, il bollettino della Protezione civile: 1.402 nuovi casi, 172 decessi e 2.452 guariti 13 maggio 2020 La situazione aggiornata in Italia e nel mondo Continua l’impegno del Dipartimento nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 13 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 222.104 con un incremento rispetto a ieri di 888 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 78.457, con una decrescita di 2.809 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 893 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 59 pazienti rispetto a ieri. 12.172 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 693 pazienti rispetto a ieri. 65.392 persone, pari all’ 83% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 195 e portano il totale a 31.106. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 112.541, con un incremento di 3.502 persone rispetto a ieri. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 30.032 in Lombardia, 12.491 in Piemonte, 6.502 in Emilia-Romagna, 5.020 in Veneto, 3.563 in Toscana, 2.718 in Liguria, 4.235 nel Lazio, 3.013 nelle Marche, 1.815 in Campania, 573 nella Provincia autonoma di Trento, 2.322 in Puglia, 1.889 in Sicilia, 779 in Friuli Venezia Giulia, 1.489 in Abruzzo, 413 nella Provincia autonoma di Bolzano, 106 in Umbria, 491 in Sardegna, 93 in Valle d’Aosta, 551 in Calabria, 131 in Basilicata e 231 in Molise. In Usa oltre 1.800 morti: totale supera 84mila. Trump spinge per riaprire le scuole In America Latina quasi 25morti: Brasile in testa Tweet Usa. Superati gli 82mila morti, 18.962 i nuovi contagi Stati Uniti, Trump: “Il virus sparirà senza vaccino, almeno 95mila morti”Coronavirus: 776 morti in Usa, il livello più basso da marzo 14 maggio 2020 In Usa nelle ultime 24 ore i morti per coronavirus hanno superato quota 84 mila mentre i casi positivi sono quasi 1.390.000. Nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti sono stati registrati altri 1.813 decessi per Covid-19 e circa 22.000 positività in più, secondo il conteggio dell’università Johns Hopkins. Nonostante il monito di Anthony Fauci, Donald Trump non ha cambiato idea sulla riapertura delle scuole negli Usa. Il presidente degli Stati Uniti ha criticato i commenti del virologo nella task force governativa americana per la lotta al coronavirus che due giorni fa in un’audizione al Senato aveva parlato di “serie conseguenze” di una prematura fine delle misure di lockdown. Trump ha definito le dichiarazioni di Fauci “non una risposta accettabile”. “In realtà sono stato sorpreso dalla sua risposta perché, per me non è una risposta accettabile soprattutto quando si tratta di scuole”, ha detto Trump durante un incontro con il governatore del Nord Dakota Doug Burgum e il governatore del Colorado Jared Polis nella camera del gabinetto della Casa Bianca. Trump si è anche detto fiducioso di un rimbalzo dell’economia. “Il nostro paese deve tornare indietro al più presto e non considero il nostro paese tornato se le scuole sono chiuse”, ha aggiunto il presidente prima di lanciarsi in commenti su come il virus colpisca poco i giovani. “Sono in grande forma i giovani”. “Vogliamo riaprire il nostro Paese”, ha concluso. Sul fronte economico Trump ha detto che “Gli Stati Uniti hanno una forte necessità di tassi negativi”. Il presidente ha ribadito la sua posizione dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha chiuso per il momento la porta ai tassi di interesse negativi, deludendo tra l’altro le attese dei mercati. Secondo il numero uno della Fed c’è inoltre “molta incertezza” sull’efficacia dei tassi di interesse negativi. Trump ha definito Powell il suo Mip, acronimo di Most improved player utilizzato negli sport Usa per premiare il giocatore che si è messo in luce di più rispetto al passato. “Jerome è il mio Mip, ha fatto un buon lavoro negli ultimi mesi ma non sono d’accordo sulla questione dei tassi negativi”, ha dichiarato Trump. “Noi siamo a zero, ma altri Paesi hanno tassi negativi e io credo che dovremmo trovarci nella stessa situazione”, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti. Intanto l’America Latina sta subendo in questi giorni gli effetti di una decisa impennata della pandemia da coronavirus, con l’incremento ogni 24 ore di 20.000 contagi (ora a quota 423.155) e oltre 1.000 morti, oggi 24.241.E’ quanto emerge da una statistica elaborata dall’ANSA per 34 nazioni e territori latinoamericani. E’ sempre il Brasile a guidare la classifica con il 45% dei contagiati (188.974) e ben oltre la metà dei morti (13.149). Dietro si mantiene il Perù che accumula, nonostante una popolazione non grande (32 milioni), 76.306 contagiati e 2.169morti. Al terzo posto il Messico, con 40.186 casi confermati di Covid-19 e 4.220 decessi. Nella classifica con più di 5.000 contagi si posizionano quindi Ecuador (30.486 e 2.334), Cile (34.381 e 346), Colombia(12.930 e 509), Repubblica Dominicana (11.196 e 409), Panama(8.783 e 252) e Argentina (6.879 e 329). Peschereccio disperso al largo del Trapanese L’imbarcazione dispersa da ieri pomeriggio è partita da Terrasini, vicino a Palermo. Ansia e preoccupazione per i tre pescatori appartenenti alla stessa famiglia. Il sindaco: “Usciti per lavorare dopo tanto tempo”Sono riprese all’alba di oggi le ricerche del peschereccio disperso nel tardo pomeriggio di ieri nello specchio d’acqua antistante San Vito Lo Capo e Ustica, nel Trapanese, con tre persone a bordo, un uomo con il figlio e il cugino. Il peschereccio ‘Nuova Iside’ è salpato da Terrasini nella provincia di Palermo e dopo qualche ora è partito il may-day via radio. Da ieri soffia un forte vento di scirocco nella zona. La Capitaneria di porto ha subito inviato due motovedette della Guardia costiera e un elicottero ha ripreso le ricerche all’alba, ma finora senza esito. ”Aspettavano la fine del lockdown per poter ricominciare a lavorare e portare il pane a casa, invece alla prima uscita il forte vento di scirocco li ha messi in difficoltà. Siamo tutti molto preoccupati”, ha detto Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini . ”Sono marinai esperti, tutti appartenenti alla stessa famiglia. Padre, figlio e cugino – dice ancora il sindaco – forse però non aspettavano questo cambio del vento così. Sono usciti solo per la voglia di lavorare e sono stati sfortunati”. Per le ricerche è stato attivato anche un elicottero HH-139A dell’82°Centro SAR (Ricerca e Soccorso) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare che è decollato alle 23:45 di ieri ed ha effettuato oltre 2 ore di ricerca a bassa quota sul mare, con l’ausilio dei visori notturni, in cooperazione con le imbarcazioni della Guardia Costiera già operanti sull’area. Al termine della ricerca, il vettore è rientrato in base alle ore 02:30 di oggi, dove ha ripreso la sua normale attività. Spari in un appartamento vicino a Roma: ucciso un 24enne Indagano i carabinieri Spari in un condominio a Ciampino, alle porte di Roma: un giovane è morto e un altro è rimasto ferito molto gravemente, sta lottando per salvarsi. Un sospettato è stato fermato dai carabinieri ed è sotto interrogatorio. I colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi all’interno di un appartamento di via Cagliari.All’arrivo dei soccorritori un ragazzo di 24 anni, che abitava in quella casa, è stato trovato morto, mentre un uomo di 35 era in strada, a pochi metri dal palazzo, in gravissime condizioni. Il ferito è stato trasportato dal 118 in codice rosso al vicino ospedale di Tor Vergata a Roma. Le sue condizioni sono apparse molto gravi e sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri. Secondo quanto si è appreso, il fermato sarebbe una guardia giurata, amico della vittima e del ferito. L’uomo è stato portato incaserma per essere ascoltato. A quanto ricostruito, sarebbero stati esplosi diversi colpi che hanno ucciso il 24enne e ferito gravemente l’amico. Tra le ipotesi che ci sia stata una lite, forse per motivi passionali. Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire quello che è accaduto nell’appartamento e individuare chi ha premuto il grilletto contro i due amici. Dai primi accertamenti entrambi risulterebbero incensurati. Al momento non si esclude nessuna pista compresa quella di una lite finita male, o anche di un regolamento di conti. Tra le ipotesi più accreditate, che in quell’abitazione sia nata una discussione con una terza persona, per motivi non chiari, che ha poi sparato. L’abitazione è stata passata al setaccio proprio per pote ritrrovare elementi utili alle indagini. Ascoltati in queste ore anche condomini e eventuali altri testimoni che potrebbero aver visto qualcuno scappare dal palazzo. Al vaglio anche telecamere di videosorveglianza della zona che potrebbero aver ripreso il responsabile mentre arrivava o si allontanava dall’edificio. Boccia: inviate le linee guida alle Regioni per la Fase 2, il 25 riaprono le palestre Il ministro per le Autonomie: “Tutela rigorosa ed esclusiva sul lavoro”, “l’Italia non può permettersi ricadute”, “spostamenti tra regioni non prima di giugno”Le linee guida del governo per la Fase 2 sono pronte e sono state inviate ufficialmente alle Regioni: dal 18 maggio, seguendo le regole degli esperti del Comitato tecnico scientifico, potranno far ripartire le attività valutando autonomamente quali riaprire subito e quali invece devono ancora attendere, come i centri sportivi e le palestre per i quali si ipotizza il 25. Massima cautela “Si tratta di indicazioni che il governo dà per una tutela rigorosa ed esclusiva sul lavoro”, dice il ministro delle Autonomie Francesco Boccia in Parlamento ribadendo però la necessità di muoversi con la massima cautela: l’Italia “è un malato in condizioni migliori di prima, ma è pur sempre un malato che non può permettersi ricadute”. Le regole per i parrucchieri Lunedì ci sarà il primo banco di prova per il secondo step della Fase 2, anche se le difficoltà già si intravedono: i documenti tecnici riguardanti negozi, bar, ristoranti, spiagge, estetisti e parrucchieri fissano paletti molto stringenti. Questi ultimi, ad esempio, potranno essere aperti anche domenica e lunedì, dovranno allestire degli spazi all’aperto per far attendere i clienti e distanziare le postazioni di due metri. Non sarà possibile neanche leggere una rivista e lo shampoo sarà obbligatorio, così come mascherine, guanti e visiere per i lavoratori e mascherine per i clienti. Tutte norme che, come quelle per bar e ristoranti, hanno già suscitato le reazioni delle associazioni di categoria che le hanno bollato come “irricevibili” e “del tutto inapplicabili”. Molti hanno già detto che a queste condizioni non potranno riaprire, perché soprattutto per chi ha locali piccoli sarà impossibile far rispettare il distanziamento sociale senza andare in perdita. Il rischio si sposta nei luoghi di lavoro Boccia ribadisce che proprio quelle regole sono l’unica alternativa al lockdown. “Dobbiamo abituarci all’idea che nella seconda fase, ripartendo il lavoro, il rischio” di nuovi contagi si sposterà “nei luoghi di lavoro. E noi dobbiamo evitarlo con tutte le forze”. Occhio ai dati dell’emergenza Una prima risposta su quanto è ancora malata l’Italia arriverà con i dati sull’andamento della curva epidemica monitorati dall’allentamento delle misure il 4 maggio. Tutta l’Italia, con l’eccezione del Molise, fa segnare una diminuzione del totale degli attualmente positivi, con il calo più marcato in Piemonte (-639), Lombardia (-643) ed Emilia Romagna (-299), vale a dire le tre regioni più colpite dal virus. Se i dati resteranno questi, si procederà dunque con le aperture differenziate. E la settimana che si apre lunedì potrebbe essere quella buona per un altro settore ancora fermo: centri sportivi e palestre. Palestre e sport di base “Le riapriremo massimo entro il 25 maggio, se possibile anche prima. Deve partire tutto lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una grande risorsa nelle città italiane”, ha annunciato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora in Parlamento sottolineando che il governo è pronto a trovare risorse per tutte quelle realtà che potrebbero avere problemi ad attuare il protocollo di sicurezza. Perché anche in questo caso si tratta di indicazioni molto complesse tanto che l’Unione Italiana Sport (Uisp) ribadisce che proprio sul tema della sicurezza “continuano a mancare la chiarezza necessaria per subordinare i relativi comportamenti dei vari soggetti sportivi alla riapertura”. Niente viaggi tra regioni L’altro cambiamento in arrivo da lunedì è l’addio più che probabile all’autocertificazione, poiché con le riaperture di buona parte delle attività non sarà più necessario giustificare gli spostamenti. Il modello resterà invece per i movimenti da una regione e l’altra che saranno possibili solo per motivi di necessità, lavoro e salute. Prima di giugno, hanno ribadito anche oggi sia Boccia sia il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, non ci sarà mobilità tra le regioni: “la valutazione sarà fatta a partire dal 18 maggio ed entro fine maggio ci consentirà di fare delle valutazioni definitive” dice il ministro. Quello che è già chiaro è che “sarà più facile garantire una relazione tra regioni a basso rischio” mentre “sarà molto più complicato consentire il passaggio di cittadini da una regione a basso rischio ad una ad alto rischio”. Significa che quando si darà il via agli spostamenti, non vorrà dire che si potrà andare in tutta Italia. E vorrà dire che potrebbero esserci aree del paese dove gli spostamenti saranno vietati e altre dove invece si circolerà liberamente. Ed è questo il prossimo terreno di confronto con le regioni Scuola, Azzolina: “Esame di maturità dal 17 giugno. Studenti con quadro carente saranno bocciati” Si torna a scuola in presenza a settembre, conferma la ministra dell’Istruzione, che sugli esami di terza media dice: “Sarà concesso il tempo che serve”.E, in generale, avverte: “Non ci sarà alcun ‘6’ politico’”. Graduatorie provinciali per le supplenze, “è mio impegno assunzione precari a settembre” Tweet Il ritorno a scuola. Ascani: “Con il Comitato stiamo immaginando tre scenari differenti” Coronavirus, sindacati scuola: “In totale servono 12 miliardi, necessario commissario” Coronavirus, ripresa della scuola con classi divise e maturità in presenza: è polemica 13 maggio 2020 “Gli esami di Stato per il secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno, con lo svolgimento di colloqui, della durata massima di circa un’ora, in presenza, senza che comunque sia messa a repentaglio la sicurezza per tutte le persone coinvolte”. Lo ha ribadito la titolare dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante un’audizione in Commissione Cultura della Camera. “Il Comitato tecnico scientifico, su nostra espressa richiesta, ha autorizzato – ha aggiunto – lo svolgimento della predetta prova, ritenendo che possa svolgersi nelle scuole,garantendo le standard condizioni di distanziamento e sicurezza.Come già anticipato, la prova si svolgerà davanti ad una commissione composta da membri interni e un presidente esterno,in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio”. A esame terza media concesso il tempo che serve “Accogliendo gli appelli pervenuti, ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità” ha quindi detto Azzolina. Secondo la bozza di ordinanza ministeriale il procedimento dell’esame doveva svolgersi entro la fine delle lezioni, dunque l’8 giugno. “In linea con quanto previsto dal decreto legge 22/2020, studentesse e studenti saranno valutati attraverso lo scrutinio finale che terrà conto anche di un elaborato da consegnare. L’argomento dell’elaborato sarà concordato con i docenti, valorizzando il percorso fatto da ciascuno studente. Sarà presentato oralmente, in modalità telematica, davanti al Consiglio di classe, e sarà valutato in sede di scrutinio finale sulla base dell’originalità, della coerenza con l’argomento assegnato, della chiarezza espositiva”, ha ricordato la ministra. Non ci sarà alcun ‘6 politico’. Possibile bocciare se lo studente è troppo carente “La valutazione” degli studenti in questo anno scolastico “avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma non sarà un ‘6 politico’” ha chiarito. “Le insufficienze compariranno, infatti, nel documento di valutazione. E – ha aggiunto – per chi è ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non è stato appreso. Il piano sarà allegato al documento di valutazione finale. Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico. L’Ordinanza tiene conto delle necessità e dei bisogni degli studenti con disabilità. L’attività didattica del prossimo anno scolastico – ha annunciato Azzolina – sarà riprogettata per recuperare contenuti non svolti durante quest’anno”. Importante supporto psicologico per studenti “Per far fronte all’emergenza sanitaria sono stati attivati, grazie alla Task force ministeriale per le emergenze educative, appositi interventi di assistenza che si realizzano nel rapporto quotidiano con tutte le scuole e con le famiglie attraverso azioni concrete, tra cui mi sembra importante citare le azioni di supporto psicologico, rivolte a studenti, docenti e famiglie, per superare le difficoltà intervenute con l’insorgere dell’emergenza” ha tenuto a sottolineare la ministra. Graduatorie provinciali per le supplenze “Stiamo lavorando, insieme ai senatori, per realizzare subito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutto. Sto operando con l’amministrazione ministeriale per porre in essere un grande piano di digitalizzazione delle procedure relative anche alle immissioni in ruolo, come già fatto per la mobilità. E’ giunto il momento di riflettere seriamente su come semplificare, sburocratizzare e modernizzare il Paese. E’ tempo altresì di dare stabilità ai docenti precari e di consentire ai giovani che vogliono approcciarsi all’insegnamento di potersi misurare con concorsi che li immettano nei ruoli di docente” ha detto. E’ mio impegno assunzione precari a settembre “E’ giunto il momento di riflettere seriamente su come semplificare, sburocratizzare e modernizzare il Paese. E’ tempo altresì di dare stabilità ai docenti precari e di consentire ai giovani che vogliono approcciarsi all’insegnamento di potersi misurare con concorsi che li immettano nei ruoli di docente. E’ mio impegno assumere i precari a settembre e ho sempre lavorato in questa direzione. Abbiamo dunque avviato le procedure per assumere 80.000 docenti” ha affermato. “Nel decreto legge Rilancio di prossima approvazione – ha aggiunto Azzolina – grazie al lavoro costante e fattivo del ministro Dadone, saranno previste specifiche modalità per riattivare, per tutta la Pubblica amministrazione, procedure concorsuali, che si svolgeranno presso sedi decentrate, rispettando tutti gli standard di sicurezza possibili, a tutela della salute di tutti i cittadini. Lo scorso 28 aprile sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale i bandi di concorso per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria e nella secondaria di I e II grado, per un totale di 61.863 posti. Pubblicato anche il bando per la procedura straordinaria per l’abilitazione all’insegnamento nella secondaria di I e II grado. In particolare – ha spiegato- il concorso per il personale docente della scuola dell’infanzia e primaria prevede 12.863 posti. Il concorso ordinario per il personale docente della secondaria di I e II grado prevede 25.000 posti”. Non avevamo alternativa alla chiusura delle aule “Voglio ribadire, con chiarezza, che le condizioni sanitarie, a oggi, non consentono di terminare l’anno scolastico in presenza, a scuola. E’ per tale ragione che il Governo ha deciso il rientro a scuola da settembre prossimo” ha ripetuto Azzolina. “Tuttavia – ha aggiunto – il servizio di istruzione è un servizio pubblico essenziale costituzionalmente garantito. Per questo abbiamo subito sollecitato l’attivazione di forme di didattica a distanza. Con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio,ma e la vicinanza ai nostri studenti e alle loro famiglie. Una scelta a mio avviso obbligata. Non avevamo alternative per stare accanto ai nostri allievi”. I fatti di Palermo e Napoli vili attacchi alla scuola “Quanto accaduto alla scuola Pertini di Palermo e alla Montale di Napoli è intollerabile. Va detto apertis verbis: si è trattato di un attacco vile. Chi offende la scuola, colpisce lo Stato” ha poi sottolineato Azzolina. “Ho parlato con le dirigenti scolastiche dei due istituti e il Ministero ha subito assicurato un sostegno concreto per riparare i danni subiti e ripartire”.