QUANDO I MEDICI VANNO IN VACANZA
D’estate la maggioranza di noi va in vacanza: le città si svuotano, le spiagge si riempiono, e gli uffici spengono le loro luci per un po’ di relax. Ma c’è una cosa che (purtroppo) non va mai in vacanza: la malattia. Agosto o febbraio, si continua ad ammalarsi e a morire. E quando i medici si concedono una (meritata) pausa, che succede? O si chiudono i reparti, come accade a Roma (e non solo), oppure si ricorre ai “medici in affitto”, che sa tanto di titolo di serie sudamericana in onda su RealTime dal 30 febbraio 2019. A Roma, a inizio agosto, hanno appeso il cartello di “chiuso per ferie” due reparti di pneumologia, il reparto di chirurgia toracica e quello di endoscopia toracica. Della serie: se ti ammali, abbi il buon gusto di non farlo mentre gli altri sono in vacanza. Ed è per sopperire a queste mancanze che entrano in scena medici come Filippo d’Amico, 29 anni. Vive a Messina, lavora a Lanzo Torinese. Appena 1385km da percorrere da pendolare. E così, cinque giorni su sette, Filippo prende l’aereo e va a lavorare. La Medical Line Consulting è la società che gli dà impiego. Sul sito della stessa, ci fa sorridere (per non piangere) un annuncio di lavoro, che ci sembra più adatto ad una hostess che sta cercando un lavoretto in fiera che a un medico di pronto soccorso. L’annuncio recita: “Ricerchiamo Medici Specializzati in MEDICINA E CHIRURGIA D’ACCETTAZIONE ED URGENZA O SERVIZI EQUIPOLLENTI in Piemonte, provincia di Torino.” Mica segretarie d’ufficio, senza nulla togliere alle segretarie d’ufficio, ma CHIRURGHI. E continua: “Qualche informazione sul Progetto: Turni di massimo 12 ore ciascuno, tutti i giorni della settimana, feriali e festivi compresi Orari: 08.00 – 20.00 o 20.00 – 08.00”. Che bello! Massimo dodici ore è decisamente consolante, senza giorno di pausa. Una pacchia! Ovviamente non si fa riferimento alla retribuzione. L’annuncio si conclude in modo bizzarro: “Contattare Giusy Bagnato al (…)”. Non ricorda un po’ gli annunci appesi ai pali della luce per la strada? Sinceramente, sarebbe lecito aspettarsi un po’ più di formalità da un’offerta di lavoro di questo tipo. In ogni caso, questa è una delle aziende che “affitta” i medici ai vari ospedali in deficit di personale. Che spesso, come Filippo, vivono al Sud e lavorano al Nord. Lasciando magari la famiglia tutta la settimana a casa, facendo di una stanzetta d’albergo la loro dimora. Per poi tornare il sabato e la domenica e dormire. Forse una soluzione, non così complicata, potrebbe essere quella di non prendere le ferie tutti ad agosto. Va bene, siamo italiani, agosto è sacro: ma c’è anche chi guida l’autobus il 25 dicembre, chi noleggia macchine il 15 agosto, chi serve da mangiare il 31 dicembre. E allora su, cerchiamo di non mandare in ferie i medici tutti contemporaneamente! Vorrà dire che invece che i fuochi di ferragosto, si godranno quelli del Redentore a Venezia.
