SENTIRSI IN TRAPPOLA, A GENOVA, E CON LA CERTEZZA DI ESSERE SOLI
DI LIA DE FEO (DA GENOVA) Stamattina faccio fatica a uscire sul balcone, me lo immagino che crolla.Poi faccio pensieri sciocchi di cui mi vergogno, tipo che l’Ikea sarà irraggiungibile per chissà quanto e come faccio io a riporre i libri senza le Billy.Poi mi sento in trappola, con Genova che mi pare senza più collegamenti con il resto d’Italia, ma è una cazzata, esistono strade alternative.Soprattutto, c’è questa certezza di essere tutti soli, che nessuno si occuperà di niente, che nessuno ha le capacità, prima ancora che la volontà, di fare nulla che non siano proclami o cazzate. E non mi riferisco solo a quei disgraziati analfabeti che ci governano adesso. Viene da ben prima, la solitudine. I terremotati manganellati a Roma, mi tornano in mente.Pare che crollerà anche l’altro pezzo di ponte, e lì sotto ci sono case.E io con la paranoia del balcone, con tutto che sembra friabile, tutto che c’è o non c’è a seconda del caso.
