SALVINI ACCUSA LA GUARDIA COSTIERA ITALIANA DI NON AVERLO AVVERTITO

IN merito al questione delle 177 persone raccolte da nave Diciotti che ancora sta vagando nelle acque del Mediterraneo c’è una dura presa di posizione del vice premier Salvini. Adesso la nave sarebbe in rada nelle immediate vicinanze di Lampedusa. Questa volta la rabbia non contro le autorità maltesi piuttosto contro la stessa Guardia Costiera italiana che in sostanza non avrebbe ben recepito i suoi ordini. Ieri sera il segretario della Lega e Ministro degli Interni ha fornito una ricostruzione del salvataggio secondo cui l’intervento di soccorso è stato condotto in prima battuta da Malta in acque maltesi; poi, avrebbe detto Salvini, i maltesi hanno ‘accompagnato’ il barcone verso le acque italiane. A questo punto sarebbe intervenuta la nave della Guardia costiera italiana: quest’ultima, però – avrebbe specificato il ministro – ha agito senza avvertire il ministero. In sostanza di non aver eseguito le sue direttive che sul salvataggio a mare non sono ben chiare. In realtà la nave italiana avrebbe agito in stato di necessità, in emergenza, nella convinzione di una condizione di avaria ai motori del barcone con i migranti a bordo. Successivamente sarebbe stato chiesto si maltesi di accogliere i migranti Malta da parte sua ha risposto con una netta chiusura, affermando che Roma “non ha appigli legali per chiedere” un porto maltese e che “il porto più sicuro è Lampedusa”. La solita situazione ingarbugliata che mette alla luce incomprensioni e difformità di interpretazioni su un tema, quello dei salvataggi a mare che in realtà non darebbe nessun adito a margini di discussioni. Una figuraccia, insomma che Salvini non avrebbe nessuna voglia di far ricadere su se stesso. C’è da immaginare che a pagarne le conseguenze saranno come al solito i più deboli, i migranti che saranno “condannati” a vagare ancora in attesa Salvini abbia compreso cosa fare. In questa situazione di stallo, invece un passo lo avrebbe fatto Bruxelles. “Seguiamo gli sviluppi” di nave Diciotti “molto da vicino”, ha assicurato la portavoce della Commissione per la Migrazione, Tove Ernst.