DA SKY AD ASIA ARGENTO. FACEBOOK, L’UNIVERSITA’ DELL’ODIO
Gli ingegneri strutturali e i sismologi da Facebook se ne sono andati. Tornano i maestri di giornalismo laureati all’università di Twitter e i fustigatori morali che amano il pulpito della sacra chiesa di Facebook. 1) una giornalista di Sky é in diretta. Ci siete mai stati? Guardi la camera, non sai cosa ti succede intorno né puoi distogliere lo sguardo. Ti muovi per un vox populi, trovi un anziano che assomiglia a Poletti e gli fai una domanda. Lui alza la testa e mentre lui ti scherza e tu ti accorgi del tuo errore, stai già facendo la tua domanda. Il popolo sanguinario dei social se la prende con la lavoratrice che non era in condizioni ottimali e non con quell’arrogante (peraltro pessimo sindaco anche in questo drammatico frangente) che con quel “sono il sindaco, faccia un po’ lei” ci regala una variante mediocre del sempreverde “lei non sa chi sono io”. Siamo un popolo di servi che ama sbranare il più debole, campioni olimpici della guerra tra poveri. Perdonatemi ma io sto con la collega e non con quel bulletto attempato. 2) A proposito di gente da sbranare. Asia Argento. Dopo mesi in cui ci avete sbomballato le palle perché lei subisce la molestia e poi frequenta ancora il suo molestatore, per dimostrarci che mentiva, ora a parti invertite nonostante lei non sia una potente manager che supera il quintale e che il rapporto a cui avrebbe costretto la sua vittima sia piuttosto facile da evitare per un uomo non ammanettato (ve lo ricordate il mitico “poteva dire di no, poteva non entrare in quella camera?”), la crocifiggiamo. Eppure il povero Jimmy si è pure fatto un bel selfie aftersex dopo la traumatica esperienza. Interessante notare che certe cose servono per attaccare Asia Argento, ma non per difenderla.
