Raccontino della notte. Visto che i processi sono a porte chiuse e a noi cronisti di giudiziaria è impedito il diritto di cronaca, iostanotte un processo l’ho sognato, non da remoto, davanti alla Corte d’Assise. Imputato il signor Coronavirus, alias invisibile bastardo, nato in Cina nel 2019, residente sul pianeta Terra, domiciliato presso l’avvocato Green Forest. E’ accusato di pandemia, strage e lesioni con l’aggravante del terrorismo da intendersi terrore che ha cagionato nel mondo. Il pm ha una lista testimoniale lunghissima: scienziati dell’Oms, virologi, infettivologi, epidemiologi, pneumologi, medici di base, infermieri, operatori sanitari, psicologi, familiari dei cari deceduti, familiari dei malati guariti, rappresentanti di tutte le categorie, cittadini. L’avvocato Forest non ha testimoni. . Nell’aula sanificata, tutti mascherati e distanziati, si comincia. Si omette di leggere il capo di imputazione, perché ci vorrebbe un mese, domeniche e festivi compresi. Nessuno solleva eccezioni né questioni preliminari. La Corte d’Assise dichiara aperto il dibattimento. Quello che hanno da dire i testimoni del pm, noi cronisti lo sappiamo già. Li abbiamo sentiti in tv, letti sulla carta stampata. Abbiamo pianto per le storie drammatiche, gioito per quelle andate a buon fine. Noi cronisti siamo curiosi di sentire come si difenderà l’imputato Coronavirus, alias invisibile bastardo. Dopo dieci udienze dedicate ai testi del pm, è arrivato il giorno della sua difesa . L’imputato si accomoda sulla sedia. . L’avvocato Forest annuisce. L’imputato prosegue. . , lo interrompe il presidente. . Il presidente della Corte d’Assise lo ferma: . . Alla sua memoria difensiva, l’avvocato Forest ha allegato, tra gli altri, uno studio del Wwf, e il ‘Millenium ecosystem assessment’ del 2005 delle Nazioni Unite. Il pm chiede la condanna all’ergastolo dell’imputato da espiare su un altro pianeta non popolato con espulsione immediata. L’avvocato Forest chiede l’assoluzione e, in subordine, il minimo della pena con i benefici di legge, se concedibili. La Corte d’Assise si ritira in camera di consiglio. Vi rimane tre giorni. La sentenza esce alle 20, in tempo per il tiggì a reti mondiali unificate. . In aula irrompe un signore americano. Urla: . E’ Mike Pompeo, segretario di Stato di Trump. Scusate il disturbo.