CARPE DIEM

Quando si è giovani si guarda avanti. E’ logico, il tratto della vita più lungo è oltre. Quando si invecchia guardiamo indietro. E’ altrettanto logico, la maggior parte della vita è già passata. Ma, a pensarci bene, è un’idiozia perché i ricordi non possono rivivere, le persone, se ci sono ancora, sono a loro volta invecchiate. Le condizioni non sono più quelle di un tempo.E’ etereo quel che c’è dietro ed è poco vivibile quel che c’è avanti. Può aiutare la fantasia, ad alcuni, beati loro, la Fede che, in fondo, è un’altra fantasia. Non ci sono nemmeno più i vecchi ideali, tipo una vita per il socialismo, o cose simili. Bisogna aver la fortuna di non essere poveri per poter mangiare e, magari, per fare un viaggio. Così poi possiamo dire: “ho visto quel posto, melo ricorderò per tutta la vita”, che è già passata.Eppure, irrazionalmente nel vedere un presente che non ci piace pensiamo ad un futuro migliore per noi, i nostri figli, addirittura per i nostri nipoti e siamo pronti a lottare per quegli ideali che ci sono sfuggiti di mano o a fotografarci o ad innamorarci. Ed il poco tempo ci da una frenesia simile a quella di quando eravamo giovani, quando avevamo il tempo, ma anche molta fretta. Insomma, se volete, chiamatele pippe mentali.