IL MITO DEL MIGRANTE COLPEVOLE E IL LUOGO COMUNE CHE NON VEDE L’ITALIANO QUANDO COMPIE REATI

Avevo in arretrato la lettura di alcuni quotidiani e mi sono capitàte per caso due Gazzetta del Sud, del 18 e del 19 agosto.I giornali grossi – Corriere, Repubblica, Stampa – danno ormai poco spazio alla cronaca nera spicciola, intendo i fatti di poco conto o i reati minori, anche nel supplemento locale ci sono di solito poco più che un trafiletto o un box.Gazzetta del Sud, invece, come molti altri quotidiani locali che si occupano comunque, nelle prime pagine, nella cultura e nello sport, del nazionale – Gazzetta dà ampia trattazione, con articoli dettagliati e fotografie, dei fatti di cronaca nera accaduti in una parte della Calabria e nel messinese.Ho così avuto notizia, nel giro di poche decine di minuti, di un’aggressione a un dipendente comunale, uno schiaffo per futili motivi, da parte di un utente; di un raid razzista nei confronti di un nero, cui ha partecipato anche una donna; di un uomo che ha picchiato nuora e nipote; di uno spacciatore che anziché al lavoro (regolare, retribuito) stava a casa in attesa dei clienti (della droga); di una rapina in banca, curiosa perché commessa sull’isola di Lipari, insomma con una fuga quanto meno difficoltosa; di un uomo denunciato dalla moglie per percosse; di un uomo denunciato per aver inquinato un terreno agricolo; e altro ancora.Stonava, questo infuso di notizie, una in fila all’altra, per disabitudine, soprattutto perché avevano in comune una cosa: il o i presunti colpevoli, in alcuni casi uomini arrestati in flagranza, avevano tutti nome e cognome italiani.È bastata una successiva occhiata ai grandi giornali nazionali, e poi sui social, per avvertire che da una parte si dà risalto a pochi fatti, che vengono quindi percepiti enormi perché occupano tutta la scena – lo stupro del senegalese negli ultimi giorni, ad esempio -, dove la specificazione della nazionalità del presunto colpevole è ricercata ossessivamente; e dall’altra, sui social, hanno vita lunga e frenetica le enormi stronzate, le falsità, che qualcuno – società, s.r.l. o siti anonimi – colpevolmente getta in rete per scaldare il tifo e scatenare la rabbia di chi è più povero di spirito o meno avveduto.Così la percezione migrante=colpevole-di-stupro-furto-rapina-tutto, l’italiano invece vittima, sempre, quando ogni statistica dice il contrario, e pure la lettura del quotidiano locale lo direbbe, se soltanto qualcuno riuscisse ancora a tener salda la mente, a lasciar battere il cuore.