IL CALCOLO POLITICO DEL GOVERNO LETTA SUL CASO CANCELLIERI

Credo che, al di là degli aspetti di merito, sia chiaro a tutti perché ieri hanno salvato il ministro di Grazia e Giustizia. Si chiama, semplicemente,calcolo politico: il Pd voleva blindare il governo Letta, il Pdl voleva creare un precedente positivo per il Cavaliere (con l’equiparazione tra la telefonata del Guardasigilli e quella del suo capo per Ruby). Si è trattato quindi di unaconvergenza di interessidiversi che ha portato a un medesimo risultato. Risultato però abbastanza provvisorio, calendario alla mano: il 22 il Senato vota la legge di stabilità, il 27 la decadenza di Berlusconi, mentre una settimana dopo – il 3 dicembre – la Consulta decide sulla costituzionalità del Porcellum. Ora, al primo appuntamento la maggioranza può ancora sfangarla: sebbene nel Pdl ci sia chi vorrebbe far la festa alla finanziaria proprio per anticipare la rottura e non farla figurare come legata al caso Berlusconi. Al secondo appuntamento boh, è tutto ancora incerto, anche la decisione sul voto palese alla fine potrebbe essere rimessa in discussione: in ogni caso nemmeno il più spericolato degli analisti politici si avventura a fare previsioni su quello che potrebbe succedere quel giorno e, in caso di decadenza, in quelli successivi. Ma ammesso che Letta passi indenne anche quello, poi c’è appunto la Consulta. Che probabilmente deciderà l’ammissibilità (parziale o totale) del ricorso e quindi stabilirà che, di fatto,l’attuale legislatura è incostituzionale. Certo, da un punto di vista formale nulla obbligherebbe a sciogliere le Camere il giorno dopo, ma chelegittimità politicaha un Parlamento dichiarato incostituzionale? Ecco, questo è un punto cruciale. Perché l’obiettivo di Letta è invece andare avanti comunquealmeno fino al 2015: se evita le elezioni in primavera, poi dal primo luglio c’è il semestre di Presidenza Ue, quindi si scivola appunto all’anno successivo. Non so è chiaro: qui c’è un governo che ha fatto talmente quadrato attorno a se stesso che – se la Consulta ‘accoglie’ – il Paese rischia di restare un anno e mezzo (dal 3 dicembre alla metà del 2015) con un Parlamento di cui è stata sancita l’incostituzionalità.