UN PAESE IL NOSTRO QUELLO IN CUI NEGANDO UN PASTO SI NEGA LA PIETAS CHE NON CI APPARTIENE PIU’

UN PAESE IL NOSTRO QUELLO IN CUI NEGANDO UN PASTO SI NEGA LA PIETAS CHE NON CI APPARTIENE PIU’

In un Paese dove si nega, con tutte le giustificazioni ( pelose) del caso. un piatto di pasta a un bimbo, dove lo si mette alla gogna pubblica, lo si umilia, o si etichetta come umanità di seconda categoria, non c’è spazio per alcuna mediazione. Questa gente, questi governanti, governatori, portinai e citofonisti dei potenti, se ne deve andare.La buona morale sul “rispetto delle regole”, i soliti piagnistei acidi e feroci sugli immigrati ( senza saper affrontare un discorso minimamente razionale) gli sputasentenze di turno, sanno dove metterseli.Questo non è un Paese per bambini, non è un Paese per vecchi, ma nemmeno per quelli giovani o di mezz’età. E’ un paese che è tornato indietro di cinquant’anni, e che ha perso una caratteristica fondamentale, che non chiamo roboantemente “solidarietà”, ma semplicemente “pietas” non quella del pezzo di pane buttato lì per lavarsi la coscienza, la “pietas” latina, che è il significato dei significati.