DRAGHI, IL SALVATORE DELLA FINANZA ITALIANA

DRAGHI, IL SALVATORE DELLA FINANZA ITALIANA

Supermario Draghi nomen omen ha sconfitto le confuse pretese germaniche. L’ho sempre pensato che il job-act è stato il prezzo richiesto da Draghi a Renzi per poter procedere con il QE con cui ha salvato la finanza italiana dalla bancarotta. E la terrà al riparo fino alla fine del 2018, quando ormai il suo mandato sarà scaduto. Poi si vedrà. Draghi tornerà in Italia o andrà al Fmi, qui da noi potrebbe fare il premier, qualora l’economia tornasse nella bufera, là tornerebbe a fare il guardiano della Germania, come non solo gli italiani vorrebbero. D’altra parte, Berlino davvero non sa quello che vuole. A Berlino sono schizofrenici. Da una parte esige rigore, austerità a non finire, il blocco del QE, l’inflazione pari a zero fino a strangolare di debiti Italia e Grecia, dall’altra con l’Euro più debole e gli equilibri stabiliti da Draghi vende a più non posso e corre veloce contra ventum.Verso l’Italia, da una parte vuole la sua bancarotta per potersi comprare per due soldi tutti gli asset (follia totale), dall’altra se dovesse succedere deve state attenta, non venderebbe più nulla sotto le Alpi, con ripercussioni forti anche per loro. Perché l’Italia, malgrado i krukki, è uno dei suoi merkati più lukrosi, con una bilancia dei pagamenti nettamente favorevole a Berlino. Diciamo infatti che ci sono molti più estimatori della Germania in Italia che all’interno della Germania stessa.