NINO E LE SUE NUOVE AMICIZIE

Nino ha iniziato una terapia nuova, in coppia con un ragazzo di 12 anni, G., anche lui con la sindrome di Asperger.Lo aspetto insieme alla nonna, una signora gentile.Ci guardiamo.Mi sorride e io sorrido a lei.“Suo nipote è in seconda media?”“Sì…”“Ha già deciso cosa fare dopo?”“E chi lo sa? Cosa dobbiamo fare con questi ragazzi? I nostri ragazzi?”“Eh… Li mandiamo all’università” Le sorrido.“L’altro giorno G. mi ha detto che voleva fare il prete, a me andrebbe anche bene, tanto sa tutta la messa a memoria da quando aveva tre anni, ma insomma… Anche il suo ha questa memoria incredibile?”“si…Noi a messa però non andiamo, Nino non ne ha mai sentita una.” Sorrido. Lei mi sorride.“Devo prendere il latte signora, vado cinque minuti al supermercato resta lei qui in attesa dei ragazzi?”“Certo, non è che mi prende il latte anche per me?”“Certo, come glielo prendo?”“Come il suo…”“Noi beviamo il latte di riso o di farro, le prendo Alta qualità fresco?”“Ecco sì, grazie!”Torno dopo poco con il latte.“Quanto le devo?”“Nulla signora, ci mancherebbe!”Sgrana gli occhi, non sembra abituata ai doni.Mi racconta di G. della madre, sua figlia, che lavora tanto e che spesso lo tiene lei anche a dormire, mi dice tante cose, poi mi dice del padre di G. che prima, quando c’era, lo aiutava tanto.“Ma… come mai non c’è? E’ partito?”“No signora è morto… si ricorda quell’elicottero a Campo Felice? Quello in cui sono caduti tutti? Ecco lui era lì sopra…”Sento come una fitta da dentro all’altezza del cuore, spinge e fa male, mi si ferma l’aria. Penso a G. così piccolo, con tanti problemi e senza il padre.“Mi spiace tanto! Povero G.”“Eh lui lo vive ancora così, lo chiama “Papo”, adesso mi ha detto, andiamo a trovare PAPO al cimitero, va lì e gli parla, gli racconta….”La fitta da dentro mi spinge come un chiodo, mi viene da piangere ma non voglio piangere, la signora non piange, racconta serena anche del fatto che suo marito è morto 5 anni prima.E’ incredibile vedere come una donna che dovrebbe essere stanca e disperata abbia una sua serenità disarmante.Alla fine Nino e G. escono, si sono piaciuti, hanno giocato a carte e a bowling.Abbraccio la signora, lei e G. spariscono nella via verso la stazione degli autobus, è sera, realizzo che sono a piedi, esco di corsa per recuperarli e accompagnarli con la macchina, ma sono già spariti.Questa lettera è per G. un piccolo grandissimo eroe, per sua nonna coraggiosa che combatte ogni giorno per mantenere il suo sorriso.Nonostante tutto.