IN POLONIA IL NEGAZIONISMO ALZA LA TESTA. LA LEGGE E’ STUPIDA MA IL PRECEDENTE PERICOLOSO

IN POLONIA IL NEGAZIONISMO ALZA LA TESTA. LA LEGGE E’ STUPIDA MA IL PRECEDENTE PERICOLOSO

Venti di burrasca e tempesta già in corso fra la Polonia e Israele. La nuova legge approvata dal Senato polacco giovedì scorso che limita in maniera drastica qualsiasi collegamento fra il popolo polacco e la Shoà ha destato troppi fantasmi e riaperto innumereveli ferite che non si erano mai veramente cicatrizzate. Il mondo politico israeliano è rimasto letterelamente scioccato dalla promulgazione del nuovo decreto. Anche perchè soltanto pochi giorni prima, dopo un colloquio avvenuto fra il premier israeliano Netaniahu e il suo pari Mateusz Morawicki, sembrava si fosse arrivati ad un accordo secondo il quale un’apposita commissione da formare il più presto possibile avrebbe cercato un accordo ragionevole per poter modificare i passi più problematici della nuova legge. Israele e la Polonia hanno degli ottimi rapporti diplomatici in corso, e nessuno dei due paesi aveva l’intenzione di trascinarsi in questa spinosa situazione che per il momento appare senza uscita. Nessuno sa ancora esattamente cosa abbia spinto i polacchi a fare questo repentino dietrofront. Il giornalista israeliano Barak Ravid, commentatore politico del canale televisivo israeliano “channel 10” sostiene che il discorso tenuto da Bibi durante la sua ultima visita a Mosca, nella quale ha visitato il museo ebraico, ha sollevato l’ira del leader del partito al potere Diritto e Giustizia. Sempre secondo Ravid, che basa il suo resoconto su fonti polacche, Netanyahu ha sottolineato esageratamente il ruolo sovietico nella rivolta avvenuta nel campo di sterminio di Sobibor tralasciando l’eroismo polacco. Così facendo il premier israeliano si è intromesso in maniera goffa fra i rapporti più che tesi esistenti fra Russia e Polonia. Per gli israeliani la nuova legge è un pericolo da contrastare in tutti i modi, soprattutto perchè è un precedente pericoloso che non può che incoraggiare altri paesi a regime nazionalistico a riscrivere la storia e minimizzare l’unicità della Shoà. Già adesso dei recenti sondaggi dimostrano che la popolazione sostiene che chi più ha sofferto durante la Seconda Guerra Mondiale sono stati i polacchi e non gli ebrei. Israele è anche preoccupata dal punto di vista educativo. E’ dal 1966 che dallo stato ebraico escono ogni anno intere scolaresche per effettuare il “viaggio della memoria”, un tuffo nel passato più buio del popolo ebraico. Cosa succederà ai docenti ed ai pochi superstiti che accompagnano gli studenti, si chiedono al ministero della Pubblica Istruzione. Anche per Israele parte delle motivazioni che hanno spinto i polacchi a promulgare la nuova legge sono comprensibili. Yad vashem, il celeberrimo museo della Shoà, ha dichiarato in un suo comunicato che “siopponealla nuovalegge”,ma ha anche sottolineato che “non c’è dubbio che l’espressione “campi della morte polacchi” sia unafalsa rappresentazione storica”. D’altro canto non sono mancati terribili eccidi perpetrati dai polacchi senza nessun incoraggiamento tedesco, come il massacro di Jedwabne avvenuto nel 1941, prima ancora che i nazisti misero in atto la famigerata “Soluzione finale”. E’ chiaro a tutti in Israele che il comportamento polacco svoltosi durante il secondo conflitto mondiale non può essere analizzato in maniera dicotomica, la maggior parte dei Giusti fra le nazioni ricordati nell’omonimo giardino allo Yad va shem sono polacchi, ma è indubbio che l’antisemitismo è più vivo che mai e praticamente endemico. In definitiva la legge polacca non fa che arrecare gravi danni  ai suoi stessi promulgatori: i rapporti con gli Stati Uniti e l’Europa si stanno deteriorando, il paese sta mostrando la parte più cupa della sua già fragile democrazia, ma soprattutto, dal punto di vista di immagine, si sta accollando colpe e responsabilità molto minori di paesi molto più implicati direttamente. La Lituania, l’Ucraina, l’Ungheria e più di tutti la Croazia coi suoi tristemente famosi Ustascia, alleati dei nazisti, hanno compiuto crimini ben più gravi, ed i loro governi hanno collaborato con Hitler in maniera totale. L’ultima speranza per chi ancora crede in una possibile soluzione che salvi baracca e burattini si trova letteralmente nelle mani del Presidente Polacco Andrzej Duda, è lui che dovrà ratificare definitivamente la legge entro 21 giorni dalla sua promulgazione.