SULL’ITALIA DOVE DEI MINORENNI FANNO CADERE UN VECCHIO E SE LA RIDONO DI GUSTO

SULL’ITALIA DOVE DEI MINORENNI FANNO CADERE UN VECCHIO E SE LA RIDONO DI GUSTO

A pochi chilometri da dove sono nato e cresciuto, a Serravalle pistoiese, dei ragazzini si sono divertiti fregando il bastone da passeggio a un povero anziano, facendolo cadere a terra. La ferocia non è una novità dell’oggi. C’era e c’è sempre stata. Sarà che non c’erano i social, la spettacolarizzazione delle bravate da esibire ma solo da bisbigliare. Ma non si era a questi livelli. Perché c’era la scuola che ancora reggeva, c’era la piazza in cui più vecchi ti facevano una sonora ramanzina, c’era la strada in cui crescevi. Che, a differenza di oggi, non era un profilo su facebook e la sua bolla di gente, ma era viva, piena di gente. Era un controllo sociale delicato ma straordinario. Oggi tutto questo scompare e la ferocia ha il sopravvento. Questo siamo oggi. E non parlo solo di ragazzini imbecilli che si divertono a bullizzare un povero vecchio che deve appoggiarsi a un bastone per camminare. Qui c’è un pezzo di Paese. Stiamo sempre attenti agli altri, a qualunque gesto compia un migrante. Su un treno senza biglietto, se ruba in un supermercato, se compie violenza. Certo, inutile negarlo, c’è anche questo in Italia. Ma non c’è anche molto altro che ci riguarda. Lo dicono i numeri, lo dicono meno i social, i giornali, le televisioni. Perché parla di noi. E allora meglio far finta di non vedere cosa siamo, meglio mostrare quanto sono cattivi quelli “diversi” da noi. Ma se questi ragazzini minorenni arrivano a divertirsi facendo cadere un vecchio, è perché abbiamo fallito tutti: la famiglia, la scuola, le istituzioni. C’è un’Italia che ci riguarda e che fatichiamo a raccontare. E’ quella dove ragazzini si divertono a fare scherzi atroci ai più deboli o che finiscono a delinquere non ancora minorenni, sfoggiando coltelli, tirapugni e pure pistole come trofei. Quella dove fanno video con la propria ragazza e poi fanno girare tra gli amici. Quella dove gli adulti sono imbarbariti e insultano, minacciano sui social senza pensare che per ogni lettera digitata ci sarà un adolescente che vedrà quell’insulto e imparerà che la violenza, allora, non è un problema. Quella dove i politici fomentano odio, dove i problemi si risolvono urlando più forte degli altri, prevaricando, mostrandosi più cattivi degli altri. Dovremo guardarla in faccia questa Italia. E anche alla svelta. Perché la scelta è se linciare questi minorenni imbecilli o guardare fino in fondo ciò che sta accadendo nel Paese. Ora più che la rabbia, servirebbe anche un po’ di cervello.