NATALIE PORTMAN BRILLA, I FILM UN PO’ MENO

Dopo aver sbadigliato con “Napszàlita” di László Nemes ed essersi sentiti colti con il ritratto di Van Gogh di “At eternity’s gate”, ieri è stato il turno di altre tre pellicole in corsa per il Leone d’Oro.“Acusada”, dell’argentino Gonzalo Tobal, racconta la storia di una ragazza accusata di aver ucciso la propria migliore amica. Più che dell’omicidio in sé, il regista vuol far riflettere su tutto l’apparato mediatico che si svolge intorno ad ogni caso di cronaca nera, e alla morbosità che la gente dimostra nel volere avere più dettagli scabrosi, più video, più foto. Questo è un caso comune a tutto il mondo: basta accendere un nostro TG e vedere quanti episodi di cronaca nera vengono raccontati e soprattutto in che modo, per renderci conto che siamo proprio noi a richiedere l’invenzione di programmi che si occupano solo di questo come Quarto Grado, Chi l’ha Visto, e via dicendo. E pure la D’Urso infierisce spesso con le sue faccine contrite.Il film precisa fin da subito che la storia è totalmente inventata, non si ispira ad alcun fatto reale. Ma, proprio questa precipitosa precisazione, ci fa accorgere che la trama ricorda molto uno dei fatti di cronaca nera più discussi degli ultimi anni, quello dell’omicidio di Meredith Kercher, per cui venne imputata Amanda Knox.La seconda pellicola di ieri, “Vox Lux”, vede due protagonisti di livello: Jude Law (grande assente in laguna, con dispiacere di tutte le donne) e Natalie Portman. Quest’ultima è sbarcata sul red carpet obbligando tutti a indossare un paio di occhiali da sole: abito in pailletes dorate elegantissimo firmato Gucci, con profonda scollatura. Non ha forse voluto uscire dal suo ruolo nel film, nella quale interpreta una ragazza diventata pop star dopo essere sopravvissuta alla strage in un liceo americano (e viva l’allegria). Il film non è da bocciare in toto, ma non è nemmeno un capolavoro.Delude parecchio invece “Opera senza autore” di Florian Henckel von Donnersmarck. Come spesso accade, le aspettative erano troppo alte: questo a causa del ricordo di “Le vite degli altri”, suo film per il quale è stato osannato (e per il quale probabilmente continuerà ad essere ricordato).Ormai siamo agli sgoccioli: domani si attendono le proiezioni dell’ultimo film italiano in gara “Capri-Revolution” di Mario Martone e “The Nightingale”, l’unico film di una regista donna (che sarà meglio le sia venuto bene).