ALFIE. CONDANNATO AD UN MONDO DI MEZZO

Alfie. Si possono capire dei genitori disperati, ma non tutto il teatro intorno ad un bimbo che è già morto. Ossigeno sì, ossigeno no, la madre e il padre che gli hanno fatto la respirazione bocca a bocca per tutta la notte, il Papa, le manifestazioni sotto all’ospedale, i giornali, le ambasciate…La vita non è vita se non può essere vissuta. Una cosa è un cervello che funziona, come quello di Hawkins (che ci ha dato e si è dato tanto), un’altra è un’esistenza vegetale e dolorosa. E comunque è sempre ai malati che bisogna chiedere se vogliono vivere o no. Nessuno può vivere al posto di un altro o imporgli sofferenza fisica e morale.Peraltro, per me che credo in qualcosa “dopo”, quello che stanno facendo a questo bimbo è condannarlo ad un mondo di mezzo, dove Bene e Male hanno confini incerti.