SPY 1973. ALEKSANDER OGORODNIK

SPY 1973. ALEKSANDER OGORODNIK

Funzionario sovietico in servizio a Bogotà, viene reclutato dalla Cia. Quindi rientra a Mosca fornendo agli americani un monte di informazioni. A gestirlo sarà una donna-agente, Marti Peterson, inviata nella capitale russa. Ma allora tenere rapporti non era facile, per quasi 2 anni non si sono mai incontrati.Ogorodnik, nome in codice Trigon, fotografa i documenti e li passa alla Cia usando finte pietre (usate per nascondere i file), finti topi morti e altri trucchi (foto).La spia sarà smascherata dai servizi ceki che avevano a loro volta una talpa.Ogorodnik sarà arrestato nel luglio 1977. Si toglierà la vita durante l’interrogatorio usando una pillola al veleno celata in una penna che gli era stata data dalla Cia.Una curiosità che dimostra il perenne gioco di specchi dello spionaggio: la spia russa fu reclutata a Bogotà da Aldrich Ames che a sua volta tradì, per denaro e rabbia personale, fornendo al Kgb dati cruciali.Le foto diffuse da Cia: un quadro dedicato a Trigon, la penna che conteneva la pillola, la finta pietra e l’agente Marti