LA PUREZZA E CHIAREZZA DI COSCIENZA DI ALDO CAPITINI NEL CARCERE FASCISTA

LA PUREZZA E CHIAREZZA DI COSCIENZA DI ALDO CAPITINI NEL CARCERE FASCISTA

Capitini era figlio di una donna che faceva la sarta in casa e del campanaro e custodedel Palazzo Comunale di Perugia. Una famiglia umile della quale uno dei figli, Aldo, si era laureato diventando il Segretario della Normale di Pisa (non uno dei segretari, Il Segretario). Una soddisfazione enorme per i suoi genitori e per il figlio un salto di stato sociale enorme. Eppure, Capitini rinunciò a tutto per non prendere la tessera del partito fascista, tornò a Perugia vivendo di ripetizioni mentre la sua stanza grazie a lui diventava uno dei rari luoghi italiani dove si riorganizzò l’antifascismo italiano. Proprio perché antifascista Capitini venne arrestato e oggi pomeriggio Giuseppe Moscati nel ricordarlo ha consegnato questa lettera dal carcere scritta da Capitini ai genitori. Leggendola non si può non rimanere colpiti dal desiderio che in ogni riga ha di rassicurare i genitori; e di come riesca a vivere la condizione di ingiusta carcerazione “con il fondamento della purezza e chiarezza di coscienza”. Purezza e chiarezza di coscienza; quanta differenza tra queste parole e gli insulti dei politici dei giorni nostri, i “vaffa…” di Beppe Grillo, la cattiveria di Salvini.