MARCHIONNE, UN RE SPODESTATO DI TUTTO

MARCHIONNE, UN RE SPODESTATO DI TUTTO

L’Avvocato si era permesso di imporre l’orologio sul polsino come capriccio personale, Marchionne ha fatto del maglioncino l’ostentato marchio della sua disinvoltura che con tre lauree (filosofia, economia, giurisprudenza) l’ha portato tanto in alto. C’è chi ora infierisce sulla sua sorte, godendo del fatto che la sua spegiudicatezza non gli ha allungato l’esistenza e non potrà consentirgli di godere dei compensi (e della stratosferica liquidazione contrattata per il 2019). Io non mi unisco a questo miserabile coro. “Mane tecel fares”, “domani morrai, all’improvviso” profetizzava già 2500 anni fa al satrapo giovane, potente e ricchissimo la mano misterosa dell angelo del destino: il racconto è giá nella Bibbia. Ma non siamo certo noi a poterci ergere a giustizieri dei potenti. Quell angelo crudele che poche ore fa ha graziato Josepha la profuga ghanese è lo stesso che ha abbandonato alla morte non solo Sergio ma anche il bambino e la madre che erano sullo stesso relitto alla deriva nel Mediterraneo. Ingiustizia della morte, sempre: ricco e povero ugualmente esposti al suo capriccio. No, la mia considerazione è un’altra, strettamente politica. Perché vedo che a Marchionne é stato riservato un trattamento orribile proprio da coloro che lui ha arricchito enormemente. Perché l’Avvocato almeno era morto da re. Nessuno l’aveva spodestato in punto di morte. Marchionne no. È stato detronizzato in tutta fretta, un sabato pomeriggio, a mercati chiusi, per scongiurare l’eventualitá che il trono vuoto per qualche giorno potesse produrre anche una minima perdita di valore ai titoli FCA alla riapertura delle contrattazioni di borsa. L’avrá saputo nel suo letto d’ospedale a Zurigo? Spero di no. La sua agonia (con la sua foto di uomo ormai privato di tutto) è stata data in pasto ai media dal ghota del gruppo FCA. Trovo che questo sia l’aspetto più disumano del neo turbocapitalismo globale. Il capo é ancora caldo e sta lottando con la morte ma va “tagliato” senza pietá come in altre occasioni, proprio da lui, “per salvare il gruppo”, furono tagliati i posti di lavoro e i diritti di tanti lavoratori. Cosa c’è di umano in tutta questa fretta di liquidarlo per salvaguardare le quotazioni dei titoli FCA? No, il turbocapitalismo non guarda in faccia a nessuno, neanche a coloro che credono di pilotarlo e di poter trarre benefici duraturi dalla sua mancanza d’ogni pietá.