TRINTIGNANT DICE ADDIO AL CINEMA

Tutti ce lo ricordiamo sulla spider decappottabile accanto a Vittorio Gassman quando, capelli al vento, sorriso sulle labbra e voglia di libertà, sfrecciava sull’Aurelia verso nord. Il film era il capolavoro di Dino Risi Il sorpasso del 1962 e Jean-Louis Trintignant era poco più che un trentenne lanciato nel mondo della celluloide. Fu consacrato a star nel ’66 con il film di Claude Lelouch Un uomo e una donna. Quasi 160 film all’attivo e una carriera internazionale, registi prevalentemente francesi e italiani, tanti premi e riconoscimenti e un grande dolore: la morte della figlia Marie deceduta in seguito alle percosse del compagno nel 2003. Qualche giorno fa l’annuncio shock in un’intervista a Nice Matin: “Il cinema è finito”. Il grande attore francese ha un tumore alla prostata e ha rifiutato l’offerta di un film da parte del regista Bruno Dumont aggiungendo: “Era interessante, ma avevo paura di non farcela fisicamente” e parlando della malattia dice: “Non mi batto più, non faccio neppure la chemio”. Al momento è seguito da un medico di Marsiglia che sta provando una nuova cura ma Trintignant sembra stanco e senza più voglia di reagire. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale all’anno scorso nel film Happy end di Haneke. Un anno fa aveva annunciato di essere malato ma di voler combattere con la malattia anche se ora aggiunge: “Sono morto da 15 anni”. E 15 anni fa moriva la figlia Marie.