POSSEDERE UN’ARMA DA DOMANI SARA’ PIÙ SEMPLICE E VELOCE
Da domani, 14 settembre, sarà più facile comprare, e quindi possedere, un’arma. E’ quanto prevede il decreto legislativo 104 dello scorso agosto (e pubblicato nella G.U) che ha recepito (l’Italia è la prima nazione a farlo), le novità dell’ultima direttiva Ue, la n° 857/2017, che manda in soffitta la precedente 477/1991.Meno restrizioni e obblighi per i possessori di armi: queste in sintesi le novità della normativa.Per ottenere la licenza non occorre più l’obbligo di avviso a familiari o conviventi ed una semplice mail ai Carabinieri o alla Questura sarà sufficiente per certificarne il possesso. Passa da 6 a 12 il numero delle armi sportive detenibili, viene invece ridotta da 6 a 5 anni la durata della licenza di porto d’armi per la caccia o per uso sportivo. Più armati e quindi sicuri? Secondo il promoter della normativa, Matteo Salvini, sì.Le armi, come deterrente per malviventi e per legittima difesa in generale, sono al pari, se non superiore, all’altro cavallo di battaglia dell’onnipresente ministro dell’Interno, ovvero all’eliminazione dell’odiata legge Fornero.Direttiva Ue, recepita e attuata ad abundantiam dal governo italiano, sostengono quanti criticano la normativa nella quale intravedono il sospetto, non tanto celato, di aver voluto favorire le lobby delle armi, piuttosto che essere dettata da una reale esigenza. Un settore in forte espansione, quello delle armi: 2500 imprese, tra indotto e produzione, che conta 92mila occupati. Che vale, secondo gli analisti, lo 0,75 del Pil. A difendere gli interessi della categoria, il Comitato D-477 da sempre in prima linea per dialogare con la politica. Salvini, in campagna elettorale, lo scorso febbraio, durante l’Hit Show a Vicenza s’impegnò pubblicamente con i rappresentanti del Comitato, a sottoscrivere un documento in difesa dei tiratori sportivi, dei cacciatori e dei collezionisti di armi. Aprendo, in pratica, alla direttiva europea e al successivo varo del decreto attuativo da domani 14 settembre. A preoccupare in modo particolare è l’estensione della categoria dei cosiddetti ‘tiratori sportivi’(agli iscritti al Coni si aggiungono quelli delle sezioni del Tiro a Segno Nazionale) autorizzati a comprare armi ‘tipo guerra’ come kalashnikov a Ar15, il fucile semiautomatico, tristemente noto alle cronache, in quanto utilizzato nelle stragi americane, che andranno ad aumentare in modo considerevole i possessori di armi.
