MANOVRA ECONOMICA. OCCHI PUNTATI SULLA PACE FISCALE, CONDONO TOMBALE

MANOVRA ECONOMICA. OCCHI PUNTATI SULLA PACE FISCALE, CONDONO TOMBALE

Da giorni fioccano annunci e dichiarazionirilasciate dai rappresentanti del governo relative ai costi e ai contenuti dellalegge di stabilità o manovra finanziaria, che dir si voglia. Il provvedimento col quale, dalle promesse sparate in campagne elettorale si passa ai fatti. La prima vera prova del nove del governo gialloverde, già sotto la lente della Commissione Ue pronta a bacchettare qualsiasi ipotesi di sforamento di bilancio consentito.“Prima la crescita e poi i vincoli”,risponde Salvini, da sempre allergico a quelle che definisce le ‘ingerenze’europee. A buttare acqua sul fuoco per respingere ogni possibile accusa di scontro con l’Ue, Paolo Savona, con un rassicurante “Posso assicurare che stiamo facendo un lavoro serio”. Che la coperta sia corta per i due firmatari del contratto del governo del cambiamento (guai a chiamarli alleati), non è una novità, non passa giorno che o l’uno o l’altro, con una strizzata d’occhio al proprio elettorato, non cerchi di accaparrarsi il lembo più lungo. Per poi fare dietrofront un giorno sì e l’altro pure. Adesso però, che contenuti e costi (molto) presunti e (poco) certi sono stati definiti, con le modifiche e le integrazioni delle ultime settimane,dovrebbe essere cosa più o meno fatta.Il condizionale rimane d’obbligo, viste le possibili limature sino all’ultimo minuto. Flat-tax, reddito di cittadinanza e pensioni:è questo il piatto forte della manovra che sta per approdare in Parlamento.I cui costi oscillano tra i 25 e i 30 miliardi. Sedici dei quali, suddivisi in parti uguali per flat e reddito. Parte delle coperture dovranno essere reperite da nuove entrate e da tagli di revisioni di spesa.Conti ancora in bilico,difficili da far quadrare, ai quali sta lavorando alacremente il ministro Tria con occhio vigile al pareggio di bilancio dal quale, volenti o nolenti non si può prescindere. Ad anticipare alcune novità Massimo Bitonci, Sottosegretario al Mef, in area leghista, che annunciauna manovra con possibile condono, meglio definita ‘pace fiscale’che potrebbe affiancare la legge di stabilità con un decreto ad hoc. L’obiettivo è la chiusura definitiva delle cosiddette liti fiscali con Equitalia,una maxi rottamazione delle cartelle, altro cavallo di battaglia del Carroccio. In pratica, per quanti, per i più svariati motivi, ma soprattutto economici, sono stati impossibilitati a sanare la propria situazione con il fisco italiano, potrebbero farlo adesso pagando una percentuale in base al proprio reddito, sanando in tal modo un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate. “Non è un regalo, è gente disperata che ora potrebbe fare pace col fisco”, ripete sovente Salvini a chi lo accusa di voler introdurre l’ennesimo condono. Provvedimento che, in soldoni, significa un introito per lo Stato di circa 20 miliardi. E che sarà‘il più ampia possibile’, spaziando dagli accertamenti alle cartelle, dalle multe al contenzioso tributario e avrà un tetto di un milione a contribuente. Quasi definita la FLAT-TAX, riveduta e corretta, rispetto ai disegni originari.Nei piani del governo ci sarebbero due regimi semplificati, ovvero due aliquote differenti: la prima, del 15% prevista per chi ha ricavi fino a 65mila euro, la seconda del 20% per i redditi fino ai 100mila euro.Tra le possibili novità, spiega Bitonci, anche una “mini flat-tax”, con una aliquota al 5%, per tre-cinque anni, per le start up di giovani under 35, con ricavi fino a 65mila euro. Novità, quest’ultima assai gradita a Di Maio, rinviata al 2020, invece la flat tax per le persone fisiche.Reddito di cittadinanza e superamento della riforma Fornero, benché parte integrante di questa manovra, sono ancora al vaglio del Mef per le ultime limature