AL MIO SEGNALE, SCATENATE IL GLADIATORE N° 2. MA CROWE NON C’È

AL MIO SEGNALE, SCATENATE IL GLADIATORE N° 2. MA CROWE NON C’È

Pare che Ridley Scott, dopo sei anni in cui dice e non dice, facendoci capire che vorrebbe dare un seguito al kolossal che tanto successo ebbe all’inizio del nuovo Millennio, si sia finalmente deciso: il “Gladiatore 2” si farà, e Peter Craig ne sarà lo sceneggiatore. Come dimenticare il fascino e il carisma di Massimo Decimo Meridio, il Russell Crowe fisicato (ben diverso da quello attuale) che fece sognare orde di donne con il suo sguardo penetrante e la sua sete di vendetta dopo la brutale uccisione di moglie e figlio? Sarà davvero emozionante rivederlo sul grande schermo. E invece no, ci dispiace deludere lefandel neozelandese, ma questa volta non ci sarà: il sequel si concentrerà sulla vita del figlio della sorella dell’imperatore Commodo (che al mercato mio padre comprò), Lucius. Questi è rimasto affascinato dalla storia del Gladiatore, e ricorda che è proprio grazie all’ex generale romano se lui e sua madre sono ancora vivi. La storia vera e propria non si conosce ancora. Si sa, i “seconda parte” arrivano sempre con grandi aspettative, che spesso vengono purtroppo deluse. Sarà comunque difficile superare l’originale: più di 450 milioni di dollari di incasso al botteghino a livello internazionale, secondo solo a “Mission: Impossible II” con Tom Cruise. Le citazioni del film sono quasi entrate nel nostro parlato (come la celebre “Al mio segnale, scatenate l’inferno”), e le scene sono emblematiche. Indimenticabile anche la colonna sonora di Hans Zimmer, ripresa persino dalla Mulino Bianco per uno dei suoi spot nel 2004. La pellicola ricevette un enorme successo sia da critica che da pubblico; cinque gli Oscar conquistati, e i più prestigiosi: miglior film, miglior attore protagonista, migliori costumi, miglior sonoro, migliori effetti speciali. Scott ha comunque ancora tempo per decidere il da farsi: l’uscita del “Gladiatore 2” non è certo dietro l’angolo. Il regista sta già lavorando a quattordici film e una serie tv: cari fan, rimettete nel cassetto i fazzolettini, che prima del 2020 non se ne parla di andare a piangere in sala.