SALVINI IN DIVISA: TRA UN SELFIE E L’ALTRO ARRIVA UNA DENUNCIA

Chissa’ se i sogni e i desideri di bambino possono avere ripercussioni nella vita da adulti?E dopo il giochino con le ruspe, si e’ passati alle divise. Con disinvoltura e allegria adolescenziale si indossano, si esibiscono, sempre e comunque a favore di video o di selfie. Probabilmente vi e’ anche un moto di orgoglio nel farlo. Nel dimostrare di essere ” uno di loro”, un emulo di chi, giornalmente, spende la sua vita a difesa di quella altrui. E chi non ha provato questa ebbrezza nei carnevali della sua esistenza? Cosi’ si e’ stati guardie, con divise approssimate, ladri con abiti fantasiosi, chantose leopardate, o infermierine da bunga bunga di arcoriana memoria. Che male c’e’, quindi, se il Ministro dell’Interno ama indossare le divise della polizia, dei vigili del fuoco? Occorre necessariamente fare un’indagine sul suo retropensiero? Scorgervi una inequivocabile mania populistica? Sindacare sempre e comunque sulla sua vocazione alla propaganda? Quale recondita motivazione spinge un uomo delle istituzioni, un Ministro, ad indossare una divisa nelle uscite pubbliche? Svariate le opinioni dei tanti che in merito hanno espresso parere. Vedere in tv, nelle innumerevoli passerelle televisive, il ministro indossare una divisa, un giubbotto, un cappello delle forze dell’ordine, ha suscitato ora applausi, ora mugugni di disapprovazione, ora aperta contestazione. E’ di queste ore la notizia che la sigla sindacale dell’ Usb dei Vigili del Fuoco avrebbe denunciato per via amministrativa il ministro dell’Interno per “porto abusivo di divisa”. Secondo il codice penale, infatti, nessunopuò indossare in pubblico completi con gradi e mostrine. Il reato previsto dall’art. 498 c.p. in realta’ sanziona la confusione che si verrebbe a creare nei cittadini indotti in buona fede a fare affidamento sul portatore della divisa che non ha i requisiti prescritti dalla legge per indossarla. Il sindacato dei pompieri, con la sigla dell’Usb si sarebbe sentito quasi oltraggiato dall’uso improprio della divisa da parte di Salvini, al punto da presentare una chiara istanza indirizzata al ministro, al prefetto Bruno Frattasi capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, e al responsabile dell’ufficio Garanzia dei diritti sindacali. Per il responsabile Usb il sostegno ai vigili si dimostra sul campo, non travestendosi da pompiere. Il sindacalista ritiene, infatti, che la categoria si onora con provvedimenti concreti quali gli aumenti stipendiali che tengano conto dei rischi che i vigili corrono. Sul fronte opposto come accade ormai, quando ad essere protagonista della ribalta mediatica e’ Salvini, vi e’ un’ altra sigla sindacale. Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco commenta favorevolmente le iniziative del vicepremier padano tese, a parere suo, a valorizzare il lavoro, la fatica e il coraggio degli eroi silenziosi. Curva nord e curva sud, supporter e avversari. Un tifo da stadio, ormai, con cori alterni a sottolineare ogni uscita dell’uomo politico che ha compreso due principi dettati dalla consuetudine: “parlarne, bene o male, purche’ se ne parli” e ” molti nemici, molto onore”. Forse il Ministro e’ davvero fiero di indossare la divisa di uomini che, a volte, solo con la disperata forza delle mani strappano vite e miserie alle macerie. Di uomini che quando il paese chiama, lo faccia con una sirena,con un appello, con un pianto, mettono da parte l’egoismo dei privati interessi e, con spirito di abnegazione e sacrificio rispondono:eccomi! Di uomini per i quali la vita e’ il valore primo e supremo e nel salvare non discettano sul colore di una mano, di un volto.Sanno che fuoco, detriti, macerie distruggono il cuore in qualsiasi petto questo abiti. Di uomini che non abdicano mai, neppure nudi, alla divisa e al giuramento che li forma: quella di Essere Umani. Forse…l’abito potrebbe fare il monaco.E allora, lasciateglielo indossare! Oppure se “denunzia” deve essere, ravvidandosene gli estremi del reato, la si faccia con tutti i crismi investendo la Procura della Repubblica. Altrimenti parrebbe solo un gioco. Al pari di indossare una divisa non potendolo fare! Una divisa, solo stoffa e cuciture, capaci, pero’, di possedere un’anima, quel soffio di umanita’ che, certamente potendolo fare, sarebbe su una nave in balia dei pregiudizi e non in piazza a divenire complice incolpevole di un selfie.