ITALIANI ILLUSTRI. FRANCESCO BONACCORSO, DA PANETTIERE A SUPER RICERCATORE

ITALIANI ILLUSTRI. FRANCESCO BONACCORSO, DA PANETTIERE A SUPER RICERCATORE

Bisogna crederci, crederci fino in fondo per realizzare i propri sogni. La scalata verso l’obiettivo da raggiungere è spesso lastricata di imprevisti che talvolta possono portare allo scoraggiamento, di conseguenza è fondamentale non dimenticare mai il motivo per cui un certo cammino è stato intrapreso. Francesco Bonaccorso lo sa. Nato a San Michele, in provincia di Messina, aveva un sogno e per realizzarlo ci ha messo 25 anni. Oggi è uno dei più illustri ricercatori dell’Istituto di Tecnologia, nello specifico dei Graphene Labs. In un mondo come il nostro, dove i social media dettano legge attraverso la voce di tutte le fashion blogger emergenti c’è chi ancora crede nella scienza e nella fisica. Questo è il caso appunto di Bonaccorsi. Un’avventura che pochi conoscono, la sua. Una carriera iniziata come panettiere, orari improbabili e fatica. La sua passione per la fisica, però, ha vinto sul resto. Così contemporaneamente è riuscito ad ottenere il Dottorato di Ricerca in Fisica all’Università di Messina.Oggi, 25 anni dopo, è uno dei più illustri ricercatori mondiali. A contraddistinguerlo dagli altri la sua scoperta: un materiale derivante dalla grafite, realizzato attraverso una ricerca concentrata sullo sviluppo di inchiostri funzionali e spettroscopici, che applicato alle moderne tecnologie permette la conversione e l’immagazzinamento di energia.Recentemente la compagnia “Clarivate Analytics” ha realizzato una classifica dei ricercatori che con gli anni si sono riusciti a distinguere per il valore e il numero delle loro ricerche e pubblicazioni, il nome di Francesco Bonaccorso è rientrato tra quelli. Oggi è dipendente dell’Istituto di Teconologia (IIT) e socio fondatore di BeDimensional, startup interna all’Istituto guidata da Massimo Camponovo. Queste righe, oltre a valorizzare ovviamente il lavoro di Bonaccorso, vogliono attirare l’attenzione di tutti coloro che quotidianamente perdono la speranza di riuscire ad arrivare al loro obiettivo, convincendosi di non avere i mezzi adatti per realizzarlo. Il quarantaduenne messinese ci ha messo 25 anni per arrivare dove è oggi, ma in questo istante può urlare a gran voce di esserci riuscito. Di aver vinto, tra fatiche e imprevisti, la scommessa su se stesso. Non sono mancati momenti di sconforto, come è giusto che sia. I sogni non sono facili da realizzare, ma con impegno e perseveranza Francesco è la dimostrazione che niente è impossibile. A ricordarlo la comunità di San Michele che qualche mese fa ha consegnato una targa celebrativa nella quale è stato ancor più valorizzato il “suo percorso scientifico, di caratura mondiale che illumina d’orgoglio il piccolo territorio, portato ad una gloriosa ribalta su pagine di riviste accademiche internazionali”.