LA BICI E’ DI SINISTRA?
La bicicletta. Dopo anni di oblio,dovuti al boom economico ed ai sogni rombanti, anni in cui la bici era riservta agli amanti della disciplina sportiva ed agli automobilisti che la domenica se li trovavano in gruppietti allineati sulle strade di montagna, con annesse imprecazioni, da qualche tempo la bicicletta è tornata in città. Dapprima timidamente e poi con sempre maggior forza, le due ruote senza motore si sono moltiplicate, si è registrata una escalation di acquisti, e di conseguenti scambi di insulti sulle strade, tra motorizzati e non. Ma rimane una domanda, che molti si pongono in silenzio, a differenza di altri che invece hanno già trovato la risposta nelle proprie convinzioni. La bicicletta è di sinistra? Storicamente nasce come mezzo alternativo di locomozione per nobili alternativi, un vezzo da ostentare in opposizione alle carrozze nobiliari e borghesi. Poi invece è la classe operaia a renderla propria, per scelta economica ovviamente, riservando l’autovettura al pranzo della domenica, tutta tirata a lucido col volante in pelle di Yak ed i deflettori con gli adesivi. La Cina oltretutto ci ha messo del suo,costringendo un miliardo di persone ad usarla, ed essendo il paese notoriamente comunista, era facile parlare di bici a sinistra, oltretutto senza obbligo di destra rigorosa, come avviene nel resto del mondo, a parte Roma. Ma ora ecco che torna ad affacciarsi sulle strade, ed anche sui marciapiedi se è per questo, questo mezzo di trasporto, nelle più diverse e stravaganti varianti, inclusa la versione azionata a braccia. Però resta il dubbio, ossia come collocare politicamente la bici. Un sondaggio del 2006 negli Stati Uniti ha dimostrato che i repubblicani sono contrari alle piste ciclabili, considerate sperpero di denaro, ma poi quando un americano viene in Italia l’uso della bicicletta sembra imprescindibile, mentre i cinesi usano spostarsi con i van dei noleggi con conducente. Come se l’animo umano, al riparo da sguardi indiscreti, si liberasse delle costrizioni ideologiche per rimettersi sulla giusta sella o sull’agognato sedile. A Roma per esempio si annovera un bike fan club dei dipendenti Fao, molti dei quali esprimono preferenze a sinistra pur prendendo stipendi da destra liberale. Inoltre, sempre a Roma, si notano ciclisti in giacca e cravatta per le strade del centro, e se l’abito non fa il monaco, quanto meno fa impiegato di concetto, di destra o sinistra non si sa. Durante le domeniche con biciclettate di massa organizzate dai vari comuni,si assiste impietosi alle sgroppate in comitiva di gente che suda e pedala come se non ci fosse un domani, per andare non si sa dove e soprattutto senza un perchè, solo per il gusto di godere della città libera dalla automobili, come capita ad agosto solo che in quel caso prendono tutti, ciclisti compresi, l’automobile per andare al mare. Le mamme che portano i figli in bici a scuola sono certamente ecologiste, o povere, ma nel primo caso non si può parlare di scelta poltica e nel secondo caso non della sinistra al potere in Italia negli ultimi 20 anni. Poi esistono i ciclisti stanchi di dover cercare parcheggio, quindi non schierati politicamente, e si riconoscono dalle automobili piene di volantini pubblicitari, in posteggio perenne. E non si possono non citare i fruitori della bici a noleggio, che per non comprarne una tolgono il sellino a quella noleggiata e lasciata sotto casa popria, in modo da ritrovarla al mattino senza doverne cercare un’altra. Questo atteggiamento è purtroppo conforme a tutta la politica italiana e pertanto non si può inscrivere in alcuna ideologia di fondo ma solamente ad una paternità incerta. Tornando al discorso della destra rigorosa, che a Roma non viene osservata, forse si potrebbe pensare ad un moto di ribellione ideologico, pertanto se non tengo la destra sono di sinistra, ma a quel punto interviene il sanpietrino o la santa buca a ricordarci che girare in bici sulle strade della città eterna comporta più rischi di una gita su una automobile guidata da un anziano col cappello, quindi si esce dalla statistica ideologica per semplice volontà di vivere. Forse non potremo mai rispondere alla domanda se la bici sia di destra o di sinistra, troppe componenti, dal discorso economico a quello ecologico, però possiamo tranquillamente ipotizzare un certo fascino esercitato dalla bici sui cani, o meglio, dalle catene con cui si legano le bici ai pali, da cui si può desumere che chi possiede un cane non possiede una bicicletta.
