SEA WATCH TRA SCONTRI E DIVIETI: OGGI A BORDO IL PD

SEA WATCH TRA SCONTRI E DIVIETI: OGGI A BORDO IL PD

Non arretra di un millimetro Matteo Salvini:“In Italia si arriva solo rispettando le regole”. E’ quanto‘cinguetta’per rispondere agli attacchi sulla linea dura intrapresa nei confronti della Sea Watch ancorata da quattro giorni a un miglio da Siracusa. Ieri il blitz di tre parlamentari, Fratoianni, Magri e Prestigiacomoche, in aperta sfida col vicepremier leghista, sono saliti a bordo, rivendicando la cosiddetta‘prerogativa costituzionale’. Con loro il primo cittadino siracusano ed uno psicologo, per accertarsi delle condizioni dei migranti e chiederne lo sbarco immediato di tutti, non solo dei 13 minori non accompagnati. Oggi a salire sulla nave intorno alle 15,30, dopo l’incontro in Prefettura, una delezione del PDformata da Faraone, Orfini e Martina: ‘Finalmente’,twitta Davide Faraone, segretario del partito in Sicilia. “Chi sta violando la legge è il governo italiano”, rintuzza Maurizio Martina. Una chiara risposta, la sua,all’ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto con la quale viene interdetta la navigazione, l’ancoraggio e la sostacon qualunque unità non espressamente autorizzata, nello specchio d’acqua per un raggio di mezzo miglio dalla suddetta Ong. Interdizione, recita il testo,per motivi di ordine e di sanità pubblica. La richiesta della delegazione piddina è la stessa avanzata dai parlamentari di ieri:#fatelisbarcare. “Non ci sono emergenze”, conferma la Procura. Sono stati portati a bordo viveri e indumenti e garantiti interventi sanitari di qualunque genere. C’è solo la sofferenza di 46 cristi ormai strematida nove giorni in balia delle onde con quell’ultimo miglio che li separa dalla terra ferma che si è fatto per loro irraggiungibile. C’è poi l’indifferenza dell’Europache pilatescamente se ne lava le mani e volge lo sguardo altrove.E il no secco e perentorio dell’Olandaalla richiesta di farsene carico visto che la nave sventola il tricolore dei Paesi Bassi. C’è, in tutto questo bailamme di accuse contro accuse, la fermezza del governo a non cedere. Salvini sostiene di essere in possesso di prove per portare la Ong dinanzi ad un Tribunale e denunciare l’equipaggio per ‘sequestro di persona’. Avrebbe disobbedito alle indicazioni ricevute per sbarcare nel porto più vicino, la Tunisia, preferendo invece proseguire verso le acque territoriali italiane. “La Ong ha sfidato il mare mettendo a repentaglio la salute e la vita dei naufraghi, violando in tal modo, la legge del mare”,scrive Toninelli, avvallando la posizione del ministro dell’Interno che ravvisa, nella scelta dell’equipaggio un ‘atteggiamento doloso’. C’è infine la disponibilità avanzata dalla Cei ad accogliere i minori a bordo(sui quali il Viminale ha disposto verifiche per accertarne l’età). Ma nessuna risposta è ancora arrivata. Si attende la mediazione del premier Conte non appena sarà rientrato dal suo viaggio negli Emirati Arabi dove ha stipulato vantaggiosi accordi commerciali Eni per l’Italia. E intanto, se non interverranno interventi nelle ultime ore,i migranti si apprestano a trascorrere la quinta notte all’addiacciocon lo sguardo rivolto verso la terra ferma e un nodo in gola di inenarrabile sofferenza