LE BUFALE SUI VACCINI NON MUOIONO MAI

LE BUFALE SUI VACCINI NON MUOIONO MAI

Le bufale sui vaccini non muoiono mai e pare che in parlamento, purtroppo, ultimamente abbiano terreno molto fertile. Poche settimane fa, la senatrice M5S Sara Cunial ha organizzato per conto di Corvelva una conferenza stampa alla Camera dedicata alla presunta pericolosità di alcuni vaccini. I risultati delle analisi realizzate dalla cosiddetta associazione ‘free vax’ e presentate in quella sede sono stati completamente demoliti dai professori Enrico Bucci, Raffaele Calogero e Piero Carninci, che su Open hanno spiegato per filo e per segno per quale motivo non fossero assolutamente attendibili. Come racconta Quotidiano Sanità, ora, a distanza di qualche giorno, la senatrice M5S Virginia La Mura ha rilanciato su Facebook l’appello di Corvelva – associazione che più e più volte è stata sbugiardata da reali esperti del settore – chiedendo ai presidenti delle commissioni Sanità e Affari Sociali di Camera e Senato di intervenire affinché venga sondata la sussistenza di legami tra vaccini e autismo e vaccini e Alzheimer. ‘L’ associazione constata che sui vaccini, che vengono fatti in via preventiva su individui sani, non siano sufficientemente approfonditi gli effetti a lungo termine sul sistema immunitario e in relazione a patologie croniche, ai retrovirus e nanoparticelle contenuti al loro interno e agli alti livelli di alluminio associati ai coadiuvanti del vaccino riscontrati in pazienti autistici o con problemi neurologici come l’Alzheimer”, si legge sul suo profilo Facebook. ‘Le autorità sanitarie devono dare risposte scientificamente fondate e inconfutabili, devono effettuare studi che siano inappellabili e garantire la sicurezza dei vaccini’, si legge ancora. Ecco, magari, a maggior ragione quando si è parlamentari, bisognerebbe saper valutare l’attendibilità delle fonti e comprendere che le richieste di un’associazione che da anni diffonde bufale anti-scientifiche e allarmistiche prive di ogni fondamento andrebbero ignorate, altro che avallare diffondendo pseudo-appelli sui social network.