CARI AMICI SARDI, SALVINI OFFENDE I VOSTRI FIGLI E VI RACCONTA UN SACCO DI FROTTOLE

CARI AMICI SARDI, SALVINI OFFENDE I VOSTRI FIGLI E VI RACCONTA UN SACCO DI FROTTOLE

Un gruppo di ragazzi sardi che contestava, in modo civilissimo, Salvini nel suo tour elettorale nell’isola, è stato identificato e denunciato. Un altro gruppo è stato fotografato e la loro immagine pubblicata sulla bacheca del leader della Lega perché i suoi seguaci facessero scempio di chi aveva osato protestare col pugno chiuso e cantando Bella ciao. “Se mia figlia si conciasse in quel modo la manderei a lavare cessi per un paio di anni.”, scrive uno. ” Facce da ebeti”, sottolinea un altro. “Rifiuti sociali”, “Gioventù bruciata, cantano bella ciao perchè a scuola professori rossi gli hanno riempito la testa ma solo sapessero i crimini che hanno commesso gli autori di bella ciao e tutti quelli con il fazzoletto rosso introrno al collo………”, ”Il colore viola dei capelli è dato dalle immani dosi di tintura di iodio e permanganati necessarie per uccidere pidocchi e larve annidate nei rasta..”, “Chi non si trova bene in Italia pensando di essere in un paese totalitario o razzista può sempre chiedere asilo politico al Congo…”, “Ma che faccia ha quell’imbecille?! cos’ha preso?? Un treno in faccia?!….”. Un ministro della Repubblica che espone ragazzini, alcuni minorenni, alla gogna pubblica è una vergogna nazionale. Lo ricordino i sardi domenica prossima nelle urne. Ricordino questo individuo che mai si è interessato della Sardegna e dei suoi problemi e oggi se ne dice innamorato. Ricordino che la sua proposta sui problemi dei pastori sardi è una presa in giro. Pochi centesimi e la promessa di acquistare pecorino per far salire i prezzi del latte. Fatto già in passato, ma guadagnarono solo gli industriali del formaggio, non certo i pastori. E ogni volta che lo stato acquista lo fa con i nostri soldi, quindi da una parte sembra dare, dall’altra toglie. Solo cinica campagna elettorale. Ricordatevi che per la Lega voi eravate e siete gli ultimi dei terroni. Come racconta molto bene l’inno originale di quel partito. O Gesù d’amore accesoQuanti soldi abbiamo spesoPer sfamare quei coglioniche si chiamano terronisono giunti qui a Milanodopo la rivoluzioneper riempire la Padaniacon la disoccupazione.Quando arriva il bel Natalechi sta bene e chi sta malese ne tornan giù in Siciliaa trovare la famigliafino a Pasqua stanno gìùquei fetenti de terùe tra feste e malattiada laurà sen parla miaOh Signore te lo giuronoi qui al Nord vogliamo il muroche sorretto da due paliporti via i meridionaliAlle sette di mattinanoi andiamo a lavorareloro sono in una zonaa pregare MaradonaSe parliamo di lavoroquelli esclusi sono lorotutti fermi dietro ai muripronti a fare gli scongiuri….per tirar la conclusionesulla razza del terroneche comprende quella sardavoterem lega lombarda