EUROPEE: HANNO AMMAZZATO IL SOCIALISMO, IL SOCIALISMO E’ VIVO
Hanno ammazzato il socialismo, hanno ammazzato la sinistra. Hanno ammazzato ciò che non era ragione e religione. O almeno tentano sempre di farlo l’insano inumano omicidio. Ma il socialismo, idea che soppravive ai più drammatici rovesci elettorali che decretano la fine di un partito, è quanto mai vivo per la sua imperitura vitalità essendo il socialismo strettamente legato e connesso alla vita dell’uomo che – come dicevaCarlo Marx– èper natura socialein quanto vive, lavora, opera, collabora, ha relazioni con tutti gli altri che formano la socialità e quindi la società. Così la sinistra, o meglio un partito grande o piccolo può essere distrutto deliberatamente o per pressapochismo, ma l’idea di sinistra per la liberazione dell’uomo non può esser fatta sparire: socialismo e sinistra, insomma, possono essere a rischio di offuscamento, mai di annullamento in quanto connessi e legati alla vita degli esseri umani, uomini e donne, che abitano la società, la nazione, il mondo. I de profundis al socialismo che risuonano nel Vecchio Continente, seguono l’insorgenza di un populismo rozzo, razzista, xenofobo, intriso di fascismo per l’intolleranza verso inaufraghi del pianeta, frutto amaro dell’austerità praticata dalla magica formula liberista del centro-sinistra, passivamente fatta sua da una sinistra autolesionista. Ma negli Usa, paese capitalista per eccellenza, il socialismonon è più una bestemmiae l’indiscusso protagonista della sua rinascita, anzi nascita per la storia della prima potenza mondiale, il 77enneBernie Sandersè pronto a sfidare ilbugiardo patologico, il pericoloso populista di destraDonald Trump. Sandersvuole completare il progetto socialista avviato nel 2016 conOur Revolution: le persone prima dei profitti e implementare ilGreen New Dealla nuova idea di economia verde messa a punto con l’economista marxista erraticoYanis Varoufakis. Lo stesso accade nel Regon Unito con il 70enneJeremy Corbyne il suo progetto socialista di una societàfor the many, not the few, per i molti, non per i pochi, in alternativa alla visione conservatrice neoliberista diMargaret ThatchereRonald Reagan,la società non esiste, esisteil mercato libero da ogni vincoloche tutto aggiusta, ed esistono i singoli individui,Gerhard, Tony, Bill, George, Therese, Angela. Sembrerebbe, per l’Italia, non esserci, in vista delle elezioni europee di fine maggio, una via d’uscita a sinistra, fallito l’ibrido anomalo amalgama tra post comunisti e post democristiani, ossia il Pd, ma non è così per l’affacciarsi di una possibile e naturale convergenza tra forze di sinistra e verdi. A proporla l’eurodeputato indipendente nel gruppo S&D, l’ex-leader della CgilSergio Cofferati. Sinistra e verdi sono due famiglie politiche con radicamento storico, europeiste convinte […] vogliono modificare quello che non va nei Trattati […] nella storia europea la collaborazione fra verdi e sinistra è un tratto consolidato. Bisogna avere una comune proposta fra le forze di sinistra e riproporre la collaborazione fra la rappresentanza del Partito della sinistra europea in Italia e quella dei verdi europei. La proposta di Cofferati dunque è una lista rosso-verdeche vada da Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Diem, Possibile ai Verdi,mettendosi alle spallePotere al popolo, ben visto dal sindaco di NapoliLuigi De Magistrisper ovvi motivi elettorali di bottega, in quantoPap non c’entra con il partito della sinistra europea, ne è un feroce oppositore, come il francese Mélanchon a cui si collega, che è contro l’Europa. Se si profilasse un asse culturale e politico tra Cofferati-Varoufakis-Verdi sarebbe la risposta più vicina all’opera culturale e politica di Sanders e Corbyn e confermerebbe che la vitalità di una visione di società e socialitàdiversamente umanee dai tratti socialisti.
