IL MANTRA DEL DOPO ELEZIONI: ‘NON CI SARANNO CONSEGUENZE SUL GOVERNO’. MA DOPO LE EUROPEE?

IL MANTRA DEL DOPO ELEZIONI: ‘NON CI SARANNO CONSEGUENZE SUL GOVERNO’. MA DOPO LE EUROPEE?

C’è un mantra ad ogni elezione, non sfugge questa tornata sarda, che si sussegue: “non ci saranno conseguenze sul governo”. E oggi è sicuramente così. Ma dopole europee? A me sembra che ciò dipenda dalla risposta che si fornisce a due domande:1. Salvini vuole davvero proseguire questa esperienza di governo senza passare all’incasso o senza modificare significativamente gli equilibri di governo?2. L’elettorato del M5S tiene? Penso che l’interesse di Salvini sia di rimanere a governo – e con questi equilibri di contratto con il M5S – fino a quando guadagna voti. Per ora ha assorbito di fatto Forza Italia. Ora l’obiettivo politico per le Europee è far rientrare nella Lega una quota di elettori di centrodestra passati al M5S. La posizione di Salvini è contraddittoria:– in questo governo guadagna voti, anche a spese anche del M5S, con posizioni identitarie su immigrazione e legittima difesa. Ma il suo elettorato “storico” inizia a mal sopportare le condizioni dell’alleanza col M5S; in particolare su grandi opere, reddito di cittadinanza, giustizia, al nord sul federalismo asimmetrico (secessione dei ricchi). Non è un caso se questi primi dati segnano un successo forte del centrodestra in Sardegna, ma senza che la Lega sfondi;– se fa cadere il governo si assume una responsabilità elettoralmente rischiosa. Secondo me quindi, interesse della Lega, in caso di vittoria alle europee sarà di piegare il M5S anche su alcune ulteriori questioni essenziali: federalismo, grandi opere (TAV), giustizia e altre. Il problema è che se il M5S “cede”, o anche viene solo percepito come debole, su queste vicende rischia seriamente di evaporare. Poco importa a quel punto se il governo va avanti o meno. A quel punto il paese ritornerebbe – anche se il governo rimanesse materialmente questo – nelle mani del centrodestra a quasi monopolio leghista. Con festa grande di finanza e poteri forti. Le battaglie identitarie del M5S non sono “estremismo”; sono la condizione per continuare l’esistenza di questo governo con questi equilibri. E sono l’unica barriera al centrodestra. Senza si ritorna al berlusconismo 2.0.