AIUTARE GLI ALTRI. REBECCA, 10 ANNI, SA FARLO. E MATTARELLA LA PREMIA
DI CLAUDIA SABA”Aiutare gli altri”.Qualcosa di eccezionale a volte per noi adulti, ma così semplice per Rebecca Maria Abate, una bambina di 10 anni, entrata nella rosa dei 29 alfieri, “costruttori di comunità”, nominati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.Rebecca per quattro anni “ha offerto il suo aiuto a una compagna di scuola con gravi disabilità consentendole di uscire dal silenzio e di aprire un dialogo con l’intera classe”.È questo che si legge nella scheda ufficiale del Quirinale.Una ragazza che: “Grazie alla sua sensibilità e al suo affetto è riuscita a interpretare e comprendere i pochi segnali dell’amica, creando in questo modo nella classe un ambiente più aperto e inclusivo, dove la diversità è divenuta occasione di crescita per tutti”.Rebecca Maria è la più giovane tra quei 29 alfieri nominati dal Presidente Mattarella.Porta con se’ una storia fatta di gesti semplici e spontanei.Naturali come l’amore.È il suo papà Stefano a raccontarla.“Rebecca e la sua amica si conoscono da quando erano piccole, hanno frequentato la stessa classe dalla seconda alla quinta elementare. E da quando aveva sei anni Rebecca ha creato un ponte fra lei e il resto della comunità scolastica: accudiva la sua compagna, mangiava con lei”.Era normale per Rebecca occuparsi di quella compagna in difficoltà. Accudirla, darle attenzioni e quando la vedeva a disagio, alzarsi dal banco e correre da lei.Le puliva le labbra, la aiutava a mangiare e pian piano le ha insegnato a comunicare con le altre.E nonostante l’insegnate di sostegno, nonostante i “no” dei docenti che tentavano di bloccarla, lei ha continuato a ribellarsi e a fare ciò che il cuore le diceva di fare.Fino a farla diventare una bellissima abitudine.Nessuno riusciva a fermarequel legame che si era venuto a creare tra le due bimbe.Un legame speciale dettato dal cuore di bambine speciali come loro.I gesti di Rebecca, le cure e le premure riservate alla sua amica sono state segnalate al preside.E il Preside ha voluto rendere partecipe anche il Presidente della Repubblica di quella bellissima storia d’amore consumata tra i banchi della scuola.“Fra loro due si era creata subito simpatia – ricorda ancora Stefano – la sua amica la riconosceva, e nonostante fosse aiutata a scuola, preferiva sempre la vicinanza della sua coetanea”.Rebecca ora è alle scuole medie mentre la sua amica è rimasta alle elementari.Ma il loro rapporto continua, non si è mai interrotto.Si vedono appena possono.Rebecca però, non si è fermata a questo.Ha fatto molto di più.Dopo i quattro anni trascorsi insieme, ha fatto in modo che tutte le amiche della scuola materna conoscessero la sua amica speciale.È così che si diventa speciali.Condividendo ciò che si ha di più prezioso nel cuore.La sensibilità, l’empatia, l’altruismo.Una cosa difficilissima per noi adulti che anzi, abbiamo spesso timore di mostrarli i nostri lati migliori, lasciando intravedere di noi, solo il lato peggiore.Ho sempre pensato che il vero “noi”, si possa ritrovare tornando bambini. Che la felicità sia tutta lì, nel bambino che da adulti abbiamo abbandonato.La felicità è nei sorrisi spontanei e liberi di Rebecca.Una bambina che un po’ ci rappresenta, che si, è vero, haaperto la sua amica al mondo ma che ha avvicinato anche il mondo a lei.Il 13 marzo Rebecca sarà al Quirinale insieme agli altri, tutti un po’ speciali come lei.E forse non si rende nemmeno conto di ciò che sta per ricevere. Ma solo perché per lei è naturale essere così.A scuola i risultati di Rebecca sono ottimi così come il nuoto e il pianoforte che segue con passione.La famiglia e il fratello più piccolo sperano di poter essere tutti con lei a Roma, a marzo.Ovviamente l’amica è sempre nella sua vita.E i genitori di quell’amica speciale, di origine marocchina, continuano ancora a ringraziarla perché in una realtà piccola, come quella di Lucera, non sempre è facile integrarsi e trovare persone disposte a far loro una mano.Rebecca l’ha fatto mostrando che tutti, se vogliamo, possiamo essere migliori di ciò che siamo.
