IN 200.000 A MILANO PER DIRE: PRIMA LE PERSONE
Ma quanti eravamo? Decine e decine di migliaia, forse anche più 200.000, oggi a Milano per la manifestazione “People-prima le persone”. Davvero una marea umana quella che ha preso parte alla marcia organizzata per dare voce a chi è contro la politica della paura e alla cultura della discriminazione che alimentano l’odio e creano cittadini di serie A e di serie B. A chi è nemico della diseguaglianza, dello sfruttamento, della precarietà.Partito da via Palestro e da Porta Venezia, il corteo è confluito in piazza Duomo, dove si è concluso con un flash mob accompagnato dalla canzone “People have the power” di Patti Smith e da una grande catena umana. E’ stata una bella festa, ed è stato bello ritrovarsi tutti dietro lo striscione con il logo della manifestazione disegnato da Makkox. Tantissime, più di un migliaio, le associazioni presenti: “Mamme per la pelle” e Ciai, Medici senza Frontiere ed Emergency, Action Aid, Amnesty, Terres des Hommes, Libera, Mediterranea, Open Arms e molte altre, insieme alla delegazione della città di Melegnano dove vive Bakary, il ragazzo adottato contro cui sono apparse scritte razziste, alla Rete scuole senza muri e alle maestre di No walls. “People-prima le persone” ha raccolto l’adesione di oltre 700 Comuni, compreso quello di Riace. Milano ha partecipato con l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, il primo a lanciare l’idea di questo grande corteo antirazzista, e con il sindaco Beppe Sala. «Per me» ha detto «non è semplicemente una piazza anti-Salvini, ma un altro modo per ricordare quello che voglio che Milano sia. Grazie perché voi tutti siete la poderosa dimostrazione che un’altra idea di Italia esiste». Tra la folla anche l’ex sindaco Giuliano Pisapia, Laura Boldrini, già presidente della Camera, il segretario della Cgil Maurizio Landini, volti dello spettacolo come Roberto Vecchioni, Claudio Bisio, Paolo Virzì, Luca Bigazzi, Lella Costa e Maurizio Nichetti. Ma la protagonista vera della marcia è stata la gente. Siamo stati tutti noi. Allegri, gioiosi, festanti, così numerosi quasi da non respirare, i primi già in piazza Duomo e gli ultimi ancora in Palestro in attesa di partire. Noi, con la speranza nel cuore che questo sia il primo segnale di un cambiamento importante, abbiamo voluto ricordare che la buona politica deve essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili. Così come è scritto nell’appello firmato da centinaia di associazioni e migliaia di cittadini di tutta Italia: «Le differenze legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza e persino alla salute non devono mai diventare un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare. Noi siamo per i diritti e per l’inclusione. Noi siamo antirazzisti, antifascisti e convinti che la diversità sia un valore e una ricchezza culturale». Prima le persone: è il punto fermo di tutti coloro che si sono incontrati oggi a Milano. «E nel ribadire “prima le persone”» si sottolinea ancora nell’appello «diciamo che servono, in Italia e in Europa, politiche sociali nuove ed efficaci, per il lavoro, per la casa, per i diritti delle donne, per la scuola e a tutela delle persone con disabilità. Noi ci battiamo per il riscatto dei più deboli e per scelte radicalmente diverse da quelle compiute sino a oggi in materia di immigrazione; per politiche di inclusione, lotta alle diseguaglianze e alla povertà. Noi vogliamo mobilitarci insieme per un’Italia e un’Europa più giuste e aperte. Per un’Europa nella quale venga sconfitta la spinta del neonazionalismo che porta nuove barriere, che fomenta la violenza, che fa del migrante un capro espiatorio. Noi siamo per un’Europa che voglia scommettere con convinzione su una rivoluzione delle politiche economiche, sociali e del lavoro a tutela di tutte le persone». Perché ciascuno di noi è prima di tutto persona.
