CARRI DI CARNEVALE:IL SINDACO DI FORMELLO NELLA BUFERA
Nel 2015 ad Augusta, tra i migranti recuperati da un naufragio sbarcò anche un papà siriano che mi strinse il braccio chiedendomi, in inglese, tra le lacrime se potevo aiutarlo a recuperare almeno il corpo del suo bambino di 2 anni. Aveva provato con tutte le sue forze a trattenerlo … poi gli era scappato dalle mani e lo aveva visto sparire tra i flutti. Non dimenticherò mai la stretta di quelle mani, gli occhi di quell’uomo e il mio senso di impotenza.Questa premessa serve ad agganciare un fatto di cronaca di queste ore.A Formello, comune alle porte di Roma Nord, tra i carri di Carnevale spunta un suv con in testa bandiere tricolore, ai lati cartelli che sbeffeggiano i richiedenti asilo che pretendono il wi-fi e schifano il cibo dei centri di accoglienza. Il suv trascina un gommone circondato da onde di cartone con a bordo bambini bianchi dipinti di nero che simulano i coetanei migranti, migliaia dei quali sono morti annegati. Si scatena un putiferio ma il sindaco dice che non c’è razzismo, solo satira, ironia carnevalesca e che in fondo la gente si è divertita.No, caro sindaco, il Carnevale non giustifica questa mancanza di rispetto per le vite umane usando addirittura i bambini.
