STEFANINA FRAGLIASSO
Non ho mai posseduto un’arma, non ho mai sparato un colpo di pistola, non intendo farlo in futuro. Non sono il solo, migliaia d’italiani non hanno, e non intendono avere, un’arma in casa. Crediamo in uno Stato civile e democratico, siamo convinti che la casa è e deve rimanere il santuario dove nessuno deve poter entrare senza aver chiesto e ottenuto il permesso. La vita è una sola e deve vissuta al meglio. La violenza deve essere messa al bando, dobbiamo impegnarci tutti per un modo migliore, dove la pace è un valore fondamentale, da difendere e perseguire. Un mondo dove i piccoli, gli ammalati, gli anziani godono di maggiori attenzioni. No, non sopporto l’idea di dovermi addestrare a maneggiare le armi per difendermi da solo. Alla sicurezza dei cittadini deve pensarci lo Stato con gli uomini delle forze dell’ordine adeguatamente preparati. Perché i problemi possono essere risolti e non peggiorati. Ognuno deve fare la sua parte. Lo Stato non può, non deve delegare al cittadino la difesa di se stesso e della sua famiglia. Gli uomini non sono tutti uguali. Ci sono persone pacifiche e persone guerrafondaie. Gente che ama la pace e la giustizia e gente che gode nel fare male agli altri. Persone equilibrate e altre che con una pistola in mano farebbero una strage alla prima occasione. Le armi in casa no, non le vogliamo, ma la sicurezza tra le mura domestiche deve esserci assicurata. Quando chiudiamo la porta dietro le nostre spalle dobbiamo essere certi di essere entrati nel sacrario dell’umanità, il luogo dove ritroviamo la serenità, l’intimità degli affetti più cari. Tutti, ma soprattutto gli anziani e i bambini, non possono correre, nell’intimità della propria casa, il rischio di violenze e soprusi. Ladri e rapinatori sono sempre da arrestare e processare. Nessun uomo ha il diritto di impaurire, minacciare, derubare un altro. Tra i rapinatori, però, quelli che s’ intrufolano in un appartamento meritano di essere giudicati e puniti con maggiore severità. Soprattutto quando approfittano di persone anziane o malate. A Napoli la signora Stefanina Fragliasso, 76 anni, è stata ritrovata dal figlio imbavagliata e priva di vita. Una scena orripilante. Non riesco a immaginare che cosa avrà provato quel giovane davanti alla mamma morta. Una scena terrificante si è presentata ai suoi occhi, una scena che nessuno vorrebbe vivere mai. Una rapina finita male, è stato detto. Come se una rapina potesse finire anche bene. Una rapina è una rapina. Una vigliaccata. La rapina nel segreto della tua casa è vissuta sempre come una violenza, anche quando il rapinatore arraffa e se ne va. Trovarsi all’improvviso, nel cuore della notte, o durante il giorno, uno sconosciuto armato, che ti minaccia, brandendo un coltello o una pistola, è un’ esperienza destabilizzante. Abbiamo il dovere, la responsabilità di difendere i nostri vecchi, i nostri figli, le nostre famiglie. Una rapina in casa è cosa gravissima anche quando non ci scappa il morto. Questo efferato delitto deve addolorarci e farci riflettere sulle soluzioni da adottare. Pur avendo un’arma in casa non credo che la povera signora Stefanina avrebbe potuto tenere testa ai suoi assassini. Non è questo il punto. La gente onesta ha diritto a una tutela maggiore. Senza sicurezza un Paese non può dirsi sereno. Queste morti mettono in subbuglio la nostra tranquillità e le nostre coscienze. I nostri vecchi, i nostri bambini hanno terrore a rimanere soli e ce lo fanno capire quando siamo costretti, a malincuore, a dover uscire. Non possiamo vivere in perenne stato di ansia. Occorre fare di più. I cittadini devono organizzarsi meglio, ricorrendo ai sistemi di allarme, videosorveglianza, e, quando è possibile, trasformando il condominio, il vicinato in una famiglia dove ci si aiuta a vicenda. Ma non basta. Chi s’ intrufola in casa altrui, deve sapere di commettere un reato pesantissimo. Un reato per il quale le pene devono essere veramente certe e severe. Urge una seria riflessione per meglio legiferare a riguardo. L’intimità e la sicurezza in casa propria non deve essere profanata. Non si entra in casa altrui. Nemmeno a mani nude, nemmeno con un’arma giocattolo. A maggior ragione con il coltello o una pistola vera. Il solo pensiero che i nostri vecchi genitori, i nostri cari, a casa possono rimanere vittime di un vigliacco rapinatore che si permette di minacciarli, terrorizzarli, imbavaglarli fino a soffocarli ci è insopportabile.
