LA CATTIVERIA AL POTERE
Crolla davanti al primo scrutinio della Corte di Cassazione il teorema accusatorio contro il sindaco Mimmo Lucano e la sua “Riace dell’accoglienza”.Non ci fu alcuna frode, non ci furono appalti irregolari, non ci furono matrimoni combinati e il sindaco non si mise in tasca un solo Euro che non fosse il suo meritatissimo stipendio. Giustizia è fatta? Ma nemmeno per sogno, perchè nei mesi che sono serviti alla Magistratura per fare chiarezza l’apparato repressivo e distruttivo voluto dai ministri dell’Interno e della Giustizia, dalla Procura di Locri e dal Tribunale di Reggio Calabria ha con grande accanimento raso al suolo il lavoro intelligente costato anni di fatica che aveva reso Riace un esempio di accoglienza e di integrazione, la prova plastica ed inoppugnabile che “si può fare”. Avremmo davvero giustizia se chi ha deliberatamente pescato nel torbido fosse costretto a lasciare una posizione di potere che non merita, avremmo giustizia se le centinaia di brave persone costrette ad abbandonare il loro paesino per il colore della loro pelle venissero tutte rintracciate e riaccompagnate dove amavano vivere, con tante scuse e magari in limousine.
