DI MAIO HA IMPROVVISAMENTE SCOPERTO CHE SALVINI GLI RUBA I VOTI
Se Di Maio fosse quello che hanno descritto le teste d’uovo delFatto, gliintellettuali di sinistrache lo hanno coccolato, inuovi padroni dellaRai(peggiori di quella di prima), dovrebbe oggi fare un gesto di coraggio e di rottura contro chi gli sta mangiando i voti. Dovrebbe oggi dire aNicola Zingaretti, mettendolo in difficoltà: «Sono pronto, la Lega è ultradestra, proviamo a fare una cosa assieme». Non lo fa perché non lo può fare. Innanzitutto perché né lui néDavide Casaleggiopensano cose di sinistra, in secondo luogo perché una crisi Lega-M5s allontana Di Maio dalgovernoe potrebbe portarlo ad antichi mestieri, in terzo luogo (che è il principale) perché l’aura politico-culturale che piacque tanto a attori e cantanti è svanita: il grillismo non è stata né una rivoluzione morale né una rivoluzione per il popolo. È stata l’occupazione del potere da parte di un gruppo di facinorosi senza idee che oggi vanno da un lato, domani da un altro. ZINGARETTI DIALOGHI CON DI MAIO SOLO SE MOLLA SALVINI Il vero tratto comune fra Salvini e Di Maio è che non hanno culturalmente un centro ispiratore, un’idea forte. Se è sorprendente che la Raggi scopra oggi che CasaPound è fascista e che il leader delM5stema che quello della Lega sia troppo di destra, non possiamo dimenticare che i due vicepremier sono ciò che unsondaggio deciderà che dovranno essere. Prendete il ministro dell’Interno e confrontatelo con le dichiarazioni non solo di alcuni anni fa ma anche di pochi giorni fa. Non riesce a stare fermo su una posizione neppure 5 minuti, è troppoprecox(spero per lui solo politicamente). Tiene ancora banco sulrazzismoperché lì ha creato un movimento ma forse già vorrebbe mettere l’abito di gala, asciugarsi il sudore, mangiare daCarlo Cracco. Zingaretti non deve tener conto di Salvini, più il genero diDenis Verdiniviene allo scoperto più si ferma la sua espansione elettorale. La destra vera italiana è meglio di lui, al primo stop scapperanno tutti via. Il problema è che ilsegretario del Pdnon deve fare sconti neppure a Di Maio. Zingaretti non accetti suggerimenti politicisti: si discute con Di Maio solo se Di Maio dice che si sposta su un versante che lo oppone frontalmente a Salvini e alsovranismo. Sennò resti in mezzo al guado e affoghi pure.
