CUCCHI È MORTO DI FREDDO
In un’Italia parallela e migliore, ovvero in un’Italia normale, due carabinieri che menano un detenuto ammanettato e inerme davanti a un collega la mattina dopo stanno senza divisa davanti al magistrato mentre il detenuto è in ospedale, curato, con le scuse dell’Arma e forse pure il risarcimento, ed è scontato dire che in un’Italia così ne sarebbero usciti meglio tutti: i carabinieri, i generali, i politici della tesi “Cucchi è morto di freddo”, i magistrati del primo e del secondo processo, i periti reticenti o bugiardi, e ovviamente la vittima e i suoi parenti e persino quei due disgraziati del pestaggio (lesioni personali è senz’altro meglio di omicidio colposo). La confessione del carabiniere Tedesco ci dice quanto sia anormale il nostro Paese e quanti danni faccia il rifiuto di diventare normali.
