IL DIVO CONTE TRA LA GENTE DEL CINEMA AL SUPER RUTELLI SHOW
Bagno di folla, tra le gente del cinema, peril presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. È avvenuto ieri al termine del suo intervento al convegno “Cinema e Audiovisivo: l’impatto per l’occupazione e la crescita in Italia”, organizzato dall’Anica, nei fatti una sorta di “Super Rutelli Show”. Una volta letto il discorso, pieno di cose più o meno assennate sulla “nostra spiccata vena artistica e l’ingegno italico”, sulle “sale cinematografiche come presidio sociale”, sull’esigenza di “non essere solo consumatori di contenuti ma anche fabbricatori”, sulle “agevolazioni fiscali necessarie a facilitare gli investimenti”, sul “ruolo del governo come facilitatore per proteggere l’intera filiera, inclusi gli operatori tradizionali”, eccetera, il premier, sempre elegante e piacione, molto divo per l’occasione, s’è sottoposto a una sorta di simpatica passerella tra le poltrone del Centro congressi a ridosso di piazza di Spagna.Guidato dal sorridente Rutelli, sotto l’occhiuto controllo delle guardie del corpo, Conte ha scambiato battute e saluti con produttori, registi, distributori, attori, direttori di festival presenti in platea. Alcuni nomi? Matteo Rovere, Sydney Sibilia, Luca Barbareschi, Massimiliano Bruno, Edoardo Leo, Roberto Faenza, Luigi Lonigro, Stefano Rulli, Fulvio Lucisano, Carlo Bernaschi, Giampaolo Letta, Piera Detassis, Mario Gianani, Massimo Cristaldi, Francesca Cima, Tilde Corsi, Giancarlo Leone…Clima fraterno, per la serie: “Una giornata importante anche per il decisore politico”, cioè sempre Conte, lesto a fingersi emozionato per essere salito su quel palcoscenico (di solito, ha raccontato, è il figlio attore a recitare).Poi, consumato il “light lunch” previsto dal programma, s’è tornati a parlare di cifre, tabelle, diagrammi, percentuali, import ed export. Un solo dato, che estraggo dalla ricca cartella stampa: “Nelle imprese italiane di audiovisivo e broadcasting si conta un totale di 61 mila posti di lavoro diretti (dipendenti o assimilabili). Nelle filiere connesse ne sono attivati quasi il doppio, circa 112 mila. Per la prima volta viene stimato il valore dell’occupazione indotta, che esiste, quindi, in funzione dell’attività nell’industria audiovisiva. Tra diretti e indiretti sono 173 mila i posti di lavoro complessivi generati da Cinema, Audiovisivo e Broadcasting” (le maiuscole non sono mie, ndr).
