SETTEMBRE 1943 – IL POPOLO NAPOLETANO LIBERA LA CITTA’ DAI NAZI-FASCISTI

SETTEMBRE 1943 – IL POPOLO NAPOLETANO LIBERA LA CITTA’ DAI NAZI-FASCISTI

Sono tempi in cui bisogna stimolare la memoria della gente per evitare che si possa ricadere in errori che in passato sono costati molto cari al nostro paese. Fatti come quelli qui accennati non devono andare dimenticati perché è grazie a loro che oggi possiamo godere di un bene indispensabile ed insostituibile: la democrazia e quindi la libertà. In questi giorni ricorrono dunque le Quattro Giornate di Napoli, il primo atto di ribellione del popolo di una grande città, la prima in tutta Europa a sollevarsi contro il nazi-fascismo. Gli scontri iniziano il 27 di Settembre del 1943 quando i tedeschi, per ordine del colonnello Scholl comandante della piazza, rastrellano la città e catturano circa 8.000 uomini destinati ai campi di lavoro in Germania. E’ la scintilla che fa scoppiare la rivolta che si protrarrà appunto per quattro giorni durante i quali i nazisti non smentirono la loro nefasta fama di assassini fucilando chi si ribellava senza fare distinzione tra giovani, vecchi, donne e ragazzi. Alla città di Napoli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare con la motivazione: «Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto ed alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un’impari lotta col secolare nemico offriva alla Patria, nelle “Quattro Giornate” di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti gli Italiani, la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria.» Altre medaglie d’oro, alla memoria, furono conferite a ragazzi poco più che adolescenti come Gennaro Capuozzo, di 12 anni che cadde combattendo contro gli invasori. Gennarino, per tutti, diventò il simbolo della rivolta ed il suo sacrificio servì a tutti i combattenti quale esempio. Tanti furono gli atti eroici come quello di Maddalena Cerasuolo, detta Lenuccia, che affrontando i nazisti e combattendo senza paura impedì la distruzione di una fabbrica e del ponte della Sanità, che permetteva e permette tutt’oggi l’ingresso al centro della città e che oggi è a lei intitolato. La città, come detto, combatté per 4 giorni contro i meglio armati ed organizzati nazisti ma la tenacia, la grande voglia di libertà del popolo Napoletano ebbero la meglio ed al 1° Ottobre i partigiani napoletani consegnarono la città, ormai liberata con i tedeschi in rotta verso il nord, agli anglo-americani. Le Quattro Giornate di Napoli ebbero un importantissimo risultato morale e politico per l’insurrezione nazionale ed impedirono ai tedeschi di organizzare una resistenza in città e anche, come Hitler stesso aveva chiesto, che Napoli fosse ridotta «in cenere e fango» prima della ritirata. Il bilancio delle perdite fu di 168 partigiani e 159 cittadini, altre fonti e dai registri del cimitero di Poggioreale i caduti risultavano in 562. Tutto questo per non dimenticare ma anche per tenere bene a mente che ogni regime, ogni dittatura, anche quelle “mascherate”, hanno la costante di sorgere “in nome e per il popolo”. Purtroppo però, ed è storia, chi ne subisce poi le nefaste conseguenze è soltanto e sempre il popolo .