SIRI (LEGA) INDAGATO NON SI DIMETTE. SALVINI: ‘MI FIDO DI LUI’

SIRI (LEGA) INDAGATO NON SI DIMETTE. SALVINI: ‘MI FIDO DI LUI’

‘Sono tranquillo, mi sono comportato sempre nel rispetto delle leggi’, è questo il commento di Armando Siri alla notizia del suo nome iscritto nel registro degli indagati per corruzione. Una tegola per la Lega e per Matteo Salvini in particolare, del quale Siri, oltre che sottosegretario alle Infrastrutture, è un fedelissimo. Secondo l’inchiesta, avviata dalle procure di Roma e Palermo, il senatore leghista è accusato di aver modificato, in cambio di una somma di denaro, una norma del Def (Documento di Economia e Finanza) per agevolare l’erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabile, favorendo di fatto l’imprenditore trapanese Vito Nicastri. “Non so chi sia questo imprenditore né mi sono mai occupato di energia rinnovabile”, ribadisce il sottosegretario che chiede di essere sentito quanto prima dagli inquirenti. L’inchiesta, piombata come un fulmine a ciel sereno, divide la maggioranza, già ai ferri corti per la questione migranti e la direttiva anti-degrado di Salvini che conferisce maggiori poteri ai prefetti rispetto ai sindaci che operano a stretto contatto con i cittadini. Di Maio e il M5S chiedono le dimissioni di Siri ‘per una questione morale’, sino a quando la magistratura non avrà accertato la sua estraneità ai fatti contestati. Richiesta di dimissioni che Salvini respinge a prescindere, Siri è persona pulita e specchiata, ribadisce il vicepremier, ‘mai chiesto dimissioni per un 5S, anche quand’essi indagati’.Va bene aspettare il terzo grado di giudizio, sostengono i pentastellati, ma dinanzi ad accuse di corruzione bisogna essere intransigenti perché è l’immagine del governo che va tutelato. Una nota del MIT (Ministero Infrastrutture Trasporti) fa sapere di aver ritirato le deleghe al sottosegretario Siri poiché l’inchiesta ‘impone in queste ore massima attenzione e cautela’. Responsabile economico della Lega (è il teorico della flat-tax con aliquota unica), Armando Siri, 47 anni, genovese, è anche giornalista e autore del libro ‘L’Italia nuova, l’inizio’.La politica, una passione che ha coltivato fin da giovanissimo. Vanta un’amicizia personale con Bettino Craxi, del quale fu anche collaboratore, per poi avvicinarsi a Silvio Berlusconi e passare successivamente alla Lega. Nel 2014 inizia la collaborazione con Salvini che sposa in toto il progetto flat-tax di colui che diverrà sottosegretario nel governo gialloverde. Una condanna patteggiata per bancarotta fraudolenta in seguito al crac di MediaItalia, società da lui presieduta, oggi una nuova tegola. Un’accusa che respinge perché estraneo ai fatti, sostiene. Un’innocenza che dovrà dimostrare e che di fatto contribuisce a spaccare ancor la maggioranza di governo