AVVIATE LE PROCEDURE PER L’ASSEGNAZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA
La pagina Fb di Inps Famiglie ( pagina peraltro ufficiale a tutti gli effetti ) da alcune ore è subissata da commenti di utenti che chiedono spiegazioni inerenti il loro reddito di cittadinanza. Richieste respinte, richieste accettate, importi molto spesso inferiori alle aspettative – le mitiche 780 euro a tutti.Un social manager che dopo le prime repliche ai commenti comincia a perdere la santa pazienza e replica “anziché farsi li selfie con le orecchie a coniglietto impari a usare il codice Pin”.Gente che candidamente scrive, io sono pensionato mio figlio di 26 anni lavora in nero può fare la domanda di Reddito di Cittadinanza?Social manager che risponde – “lei sta scrivendo pubblicamente in una pagina di una pubblica amministrazione che suo figlio lavora in nero. Si sta autodenunciando. Sono costretto a informarla che potremmo mandare i nostri ispettori dove lavora suo figlio. Il lavoro nero è un reato”.Questi ed altri commenti che mettono in evidenza in primis la realtà dell’ ignoranza tecnologica e l’analfabetismo di molti che – in questo caso – si sono precipitati a far domanda senza nemmeno leggere il testo della legge o almeno il manuale informativo Inps allegato al modulo di domanda ( possibile scaricarlo direttamente dal sito INPS o richiederlo presso i CAF ) Gli importi bassissimi erogati in questi giorni a persone che ne hanno i requisiti sono perfettamente in linea con le norme di legge ed in particolare con l’articolo 2 comma 7 del decreto che stabilisce:– è sottratto dall’ammontare del RdC altro beneficio percepitocome fruizione del sostegno per ( REI ) reddito di inclusione ovvero altre misure regionali di contrasto alla povertà oggetto d’intesa tra la regione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di una erogazione integrata con le citate misure nazionali. ( nel caso della Sardegna il REIS ) Quanto si sta verificando in queste ore è lo specchio di un paese che naviga nell’ ignoranza e l’applica nel voto. Aggiungo, e concludo, che esser poveri non dovrebbe mai coincidere con l’ovviare all’obbligo/diritto di migliorarsi ma spesso accade e questo anche grazie a chi coi vaffanculo ha sdoganato e legittimato l’ignoranza.
