FERRAJOLO, IL RE DEI BURATTINAI

Pulcinella non sta su Facebook, non twitta mai con l’amata Carolina nè assieme hanno mai fatto un selfie con la bocca a culo di gallina. Eppure, ancora oggi, a dispetto della sua conclamata a-socialità, il protagonista indiscusso e ciarliero del teatro dei burattini continua a riscuotere consensi tra grandi e piccini. Che, davanti alla magia di quell’animazione povera ma bella, fatta di voci querule e movimenti a scatti, abbandonano per il tempo di uno spettacolo, da 25 minuti a un’ora e venti, gli inseparabili telefonini e tutto il vissuto di vita virtuale in essi contenuto. Sono paradossalmente i follower della vita reale che garantiscono sopravvivenza e continuità a un artigianato artistico senza tempo. «I genitori ci vogliono bene – si inorgoglisce Adriano Ferrajolo (o Ferraiolo, la «i» cambia a seconda se si dà credito al certificato dell’anagrafe o alla tradizione di famiglia), 75enne patriarca della dinasty di burattinai – quando in piazza arrivate voi, dicono, i nostri figli buttano via i telefonini, i tablet e rimangono, stregati, a seguire le vostre storie». Succederà anche oggi, al Maschio Angioino, dove Ferrajolo tiene spettacoli gratis no-stop dalle 12.30 alle 18 per il pubblico napoletano. Prima però, alle 10, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, riceve dal sindaco Luigi de Magistris e dall’assessore alla cultura e turismo Nino Daniele un riconoscimento che si aggiunge a tutti quelli incamerati fino ad oggi, comprese le cittadinanze onorarie di Crotone, Eboli, Battipaglia e Calvanico. A seguire il maestro guarattellaio Bruno Leone con Nino Daniele e Franco Cotticelli, docente di Storia del Teatro, presenta alla stampa l’apertura della prima Casa delle Guarattelle che sarà inaugurata il 28 aprile con una festa con parate, spettacoli, visite guidate e concerti per Pulcinella fino a sera. Una passione antica che deve fare i conti con la modernità: «Gli spettacoli hanno avuto un’evoluzione tecnologica – riflette Ferrajolo – da una trentina d’anni adottiamo il playback e ci avvaliamo di effetti speciali pre-registrati che un tempo facevamo in diretta con pezzi di latta o altri oggetti». Così come di ogni rappresentazione esistono più versioni: dalla basic per i bambini a quella più ragionata per il pubblico adulto. «Il doppio senso non è mai sulla volgarità – ci tiene a precisare patron Adriano – io ad esempio sono un anti-juventino per eccellenza e giovedì a Crotone, dove mi aspetta una piazza con circa 2000 spettatori, di fede juventina, farò uscire Pulcinella con il detersivo Ajax in mano». Una domanda, in conclusione: ma si riesce a vivere così? Mai avuta la tentazione di piantare baracca e burattini? «Io non ho nessun dovere a continuare, le maggiori entrate vengono dalla vendita di dolciumi e di marionette, mica dagli spettacoli che al pubblico costano pochissimo, solo un euro, il posto a sedere. Lo Stato, la Regione non ci danno niente, solo il pubblico ci dà tanto e finché c’è il pubblico noi continuiamo». Sipario e applausi.