IL GIORNO DOPO…SENSAZIONI POST GIORNATA DELLA LIBERAZIONE
IL 25 Aprile e’stata una strana giornata e, per la prima volta ho toccato con mano e personalmente, un’amara verita’. Non so se una pacificazione sociale ci sia mai stata in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale e se solo i settanta anni trascorsi abbiano fatto affievolire la memoria, oppure se il sentire ” fascista” non si e’mai sopito ed e’ come un serpente che fa la muta. Avevo scritto un articolo celebrativo sul 25 aprile. Ho sempre onorato questa festa, la reputo la prima pietra miliare nel nostro cammino democratico di nazione. In un gruppo fb sono stata letteralmente attaccata da lupi famelici anzi non da lupi perche’ amo la figura del lupo e sminuirei il valore dell’animale. Erano serpi le cui vesti di decenza e di democratica partecipazione alla vita del paese sono state tranciate durante la muta dal livore e dal rancore storico. Nella mia vita e nelle mia esperienza politica, ho sempre fatto la differenza fra persone di Destra e fascisti. Ho collaborato in esperienze locali, per il benessere della collettivita’ con persone dichiaratamente di destra, persone per bene, il cui credo politico, che rispetto e non discuto, non ne ha mai inficiato obiettivita’ e giudizio. Qualcuna la sto perdendo oggi, strada facendo in questi ultimi tempi in cui si assiste a un radicalismo delle idee verso una ortodossia di destra accentuata e assolutizzante che porta ad avere pregiudizio per chi non la pensa allo stesso modo. Ma francamente che ci fossero ancora ” fascisti” non ” uomini di destra” si colga la differenza, “orgogliosi di esserlo” questo mi preoccupa notevolmente. Forse ha ragione Scanzi quando scrive che si e’ errato settanta anni fa a fare una amnistia generalizzata. ” Il perdono ha bisogno del riconoscimento delle colpe e, forse, a questo punto, anche della loro espiazione” ( F. Briganti). Non puo’, quindi, il 25 Aprile, ipocritamente, dirsi Festa di tutti gli italiani. Anche qui il buonismo innesca la percezione di ” fessaggine” E’la festa di una parte dell’Italia. Non solo comunista, questo e’giusto dirlo, perche’ sui monti combatterono in migliaia e di diversa estrazione sociale e politica. Ma i fascisti non possono festeggiare. Se sono “fascisti” orgogliosi di esserlo, debbono rimanere come topi nelle loro tane. Se escono e osannano il fascismo devono essere arrestati. Basta buonismo stupido. Diverso e’ il dibattito politico Destra/ Sinistra. Altra cosa e’ la nostalgica riproposizione di un copione trito e stantio, che la Storia ha vinto ma non sconfitto. No, non voglio sia la festa dei fascisti. Rispetto i morti, tutti, sui quali scende la pietas, ma non i fascisti vivi. Se li rispettassi, vanificherei il senso della mia stessa Costituzione. E chiedo ai rappresentanti delle istituzioni ” tolleranza zero” perche’ da una svista nacque l’olocausto.
