LE POESIE DI DARIA MENICANTI

Daria Menicanti (1914-1995) è una poetessa poco conosciuta, per trovare notizie su lei non resta che cercarle nelle sue poesie, a partire da “Notizie biografiche”. Una “buia canzone” “appena udibile” che lascia filtrare echi inquietanti e situazioni difficili, che apre uno spiraglio sulla poetica di Daria nella quale le difficoltà dell’esistenza vanno colte avvertendo un vissuto lieve e misterioso, intimo, vasto e doloroso: NOTIZIE BIOGRAFICHEVuoi notizie biografiche, i fattisapere vuoi che abbiano scavatonella mia vita un fondo di graffiti…Quel che contaè sempre la parola:la vita dello scriba è una manciatadi sillabe e vocali e consonantie di allitterazioni:fra tutto quel sussulto ad ora ad oraserpeggia appena udibile o sfinisceuna buia canzone, il decantodel vissuto, lo specchio e la culla. Leggendo le sue poesie s’intuisce che formano un canzoniere d’amore in grado di diventare, in un sussurro, un canzoniere di soffuso dolore. La sua è una lingua quotidiana, un racconto dell’istante che cerca un basso profilo. Un tono basso, spesso epigrammatico, che desidera che le poesie si rivelino occasionali, a volte persino scherzose: EPIGRAMMA PER IL CUORESe il cuore è innamoratoil fracasso che fa.Io non capisco come mai la gentenon se ne avveda mentre quello vatambureggiando sospeso nel pettoe non sosti interdetta a domandarsiqual che si sia e chi fa Altre volte la Menicanti fa scoprire, un po’ alla volta, un mondo sentimentale carico di passioni anche fisiche. Di gelosie e rimpianti: POESIA D’AMOREDio sa se ne avevo questa granvoglia, ammalata com’eroe dentro un chiuso inverno di città.Ma poi lo vidi così insolito chesoltanto per toccargli quei capelliricchi e lunarie il viso di fermezzauna volta di più m’innamoravo Un autobiografismo poetico che non si limita a cantare l’accordo con le cose, ma registra l’esistenza di emozioni, passioni, tormenti. Basta leggere le poesie che raccontano il rapporto tormentato con il filosofo Giulio Preti per lui è la bellissima Lettera in bottiglia per Giulio LETTERA IN BOTTIGLIA PER GIULIOTi scrivo tutto quello che ancora mi è rimasto:l’infinita stanchezza le curiosità inesplorateuna femmina vecchia, ma non fatta più saggiaamante i rischi, il figlio che non avemmo.Quando ho saputo che eri là con nientesubito ti ho mandato a dire: se vuoi torna.A casa hai sempre un luogoi tuoi libri i tuoi dischie la stanza più grande di tutta la mia casa.Ma non credo che torniquesto non te lo aspettopure lancio lo stessola mia lettera come una sàgola.L’ho chiusa in una bottiglia buttandola a galleggiare:non m’illudo che andrai a ripescarla:di tutte le mie cause persetu, caro, sempre sei statola causa più persa di tutte Non un filosofo qualsiasi, Preti deve essere stato uno di quegli ego-intellettuali circondato da studenti, discepoli, colleghi e donne adoranti, una di quelle persone piene di sé che si specchiano nella loro intelligenza. DAL PRIMO GIORNODal primo giorno da allorasapevo che mentivi che eranotutte bugiarderìe, una continuainfamità. Ma godevolo stesso del tuo sole fintocome le foglie che si aprono al caldosbagliato della serra LIETO FINEC’era una volta che m’innamoraidi uno sino a conviverci.Ma lui cercava una perpetua rissae applausi femminili al suo nomee l’affannata attesa per ognuno degli ambìti ritorni.Ora il suo battelletto se n’è andatolontano. In compagnia di un dappocooggi mi annoio. Eh, sì:meravigliosamente m’annoio Spero che a far stirare Daria Menicanti come una gatta in calore al calore del sole, sia stato questo dappoco noioso e non il tronfio Giulio: Ca recommenceFinge qualcosa e ruota pigramenteil volante guidando sotto foltialberi gialli, la pioggia arrogante.Con l’altra mano dura e aperta premela mia gamba qua in alto.– ca recommence – mi dico. E deliziosa-mente mi stiro Quel “deliziosamente” finale che deliziosamente va a capo a metà della parola, stirandosi lentamente come il corpo di Daria… è delizioso.