CORBYN: RICOSTRUIRE GB E FAR DECIDERE PERSONE SU LORO VITA

CORBYN: RICOSTRUIRE GB E FAR DECIDERE PERSONE SU LORO VITA

Siamo pronti a ricostruire la Gran Bretagna per i molti, non per i pochi: basta con l’avidità del capitalismo: questo capitalismo avido, spregiudicato e senza regole noi vogliamo cambiarlo con riforme radicali, dieci dopo il crash bancario del 2008. E’ l’assicuazione data ai 570mila iscritti alLabour Partydal suo leader, ilsocialista di sinistraJeremy Corbyninsieme al punto di svolta sulla Brexit: ilLabourè per la piena partecipazione al mercato comune, si impegna a far parte di un’unione doganale, una sorta diNorway-Pluse a votare contro ogni accordo – o non accordo – tra il governoTorydiTheresa Maye l‘Ueche modifichi il libero confine con l’Irlanda. Il prezzo delcrash bancariodel 2008  – i grandi salvataggi di banche e finanziarie – e della deregulation finanziaria che l’establishment ha solo appena ritoccato, cui sono seguite le politiche di austerity, non è stato solo la stagnazione, ma le diseguaglianze e l’impoverimento:esso– perCorbyn–ha alimentato la crescita del razzismo e della xenofobia portando a una crisi della democrazia sia nel Regno Unito che all’estero. Se non offriamo noi riforme, soluzioni radicali, saranno gli altri(i vari populismi di destra)a colmare il divario con la politica della colpa(contro gli immigrati)e delle divisioni sociali . Insomma, l’era neoliberista delLabouregemonizzato dalla fallimentareterza viadiTony Blairdei primi anni duemila in cui sono rimasti impigliati – e lo sono ancora – i partiti socialdemocratici, socialisti e i riformisti ex-comunisti come il Pd, pesantemente sconfitti al 2009 al 2018: in Grecia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Italia e in Svezia, è definitivamente alle spalle: al suo postoil socialismo di sinistraanti-capitalista, anti-liberista, anti-austerity. E fra le grandiriforme radicalioltre che ribadire i progetti dinazionalizzazionedei beni (come l’acqua) e dei servizi pubblici essenziali (sanità, istruzione, trasporti, energia),Corbynha annunciato la creazione di400mila posti di lavoro verdi qualificati nelle energie rinnovabilitramite un piano senza precedenti di taglio delle emissioni di carbonio, -60% nel 2030, zero nel 2050:siamo pronti a realizzare una rivoluzione industriale verde che creerà posti di lavoro– ha spiegato alla recente Conferenza annuale di Liverpool –affronterà il cambiamento climatico e fornirà energia sostenibile per il futuro Siccome poinon possiamo più tollerare un assetto dove l’economia reale è solo una sorta di baraccone per la City di Londra –ha aggiuntoCorbyn– è arrivato il  momento di tassare le grandi imprese, le multinazionali e se andremo presto al governo lo faremo. Corbynha ripescato un’idea dalla storia del socialismo delle orgini: l’azionariato popolare per cui tutte le aziende con più di 250 addetti, ma soprattutto le potenti multinazionali, che fanno profitti e distribuiscono i dividendi, versino una percentuale – un 10% del proprio patrimonio netto – in un fondo per i lavoratori. Arriva, ha annunciato la rivista britannicaThe Spectator,il socialismo dei teppistimentrePolitico.euha titolato un suo servizio sulla Conferenza annuale di LiverpoolCubasul Tamigi:ciò non ha fermato, tutt’altro, iscritti, attivisti, simpatizzanti del Labour che il 20 ottobre si ritroveranno a Londra alla marciaStop Tory Brexitche per configurarsi come un attacco ai diritti, alla libertà e progresso della classe lavoratrice impone unageneral election now, un nuovo referendum stante il diritto proclamato dalla campagna in corsoPeople’s Vote.